Una massa di carta e polistirolo nel collo, le difficoltà a deglutire e, quindi, ad alimentarsi. In poche parole: pericolo di vita, rischio per la sopravvivenza. Questo il destino a cui era condannata una femmina di cigno nella Marina di Sestri Ponente, in provincia di Genova. Ma, grazie a una segnalazione e all’intervento dell’Enpa locale, ora si può parlare di un lieto fine.
La chiamata all’Enpa è partita quando alcuni residenti hanno segnalato un cigno con un evidente rigonfiamento sul collo. Difficile, però, recuperarlo, siccome i due esemplari (i cigni sono monogami e vivono sempre in coppia) si spostavano continuamente facendo perdere le loro tracce.
«Un giorno ci sono stati segnalati in un punto della Marina di Sestri Ponente – raccontano da Enpa Genova – così abbiamo deciso di effettuare un tentativo. I cigni non sono famosi per la loro mansuetudine, ma questi due fortunatamente presentano un carattere piuttosto tranquillo e quindi, con l’aiuto di un po’ di cibo, siamo riusciti ad avvicinarli». Il personale Enpa ha quindi recuperato la coppia di cigni per evitare che il maschio, rimanendo da solo, potesse accusare un contraccolpo tale da comprometterne la salute. «Il maschio non perde di vista per un attimo la sua compagna – spiega il personale Enpa – starnazza e grida disperato ogni volta che la sua femmina viene presa e portata in ambulatorio per terapie ed analisi».
Grazie ai primi esami e alle lastre si è scoperto che la femmina aveva un amo nello stomaco che, stando a quanto dicono da Enpa «Dovrebbe sciogliersi nel tempo, per fortuna è piccolo e non le sta dando fastidio». Le stesse lastre che, per contro, non avevano evidenziato nulla di significativo dalla massa presente sul collo che, però, dava all’animale evidenti difficoltà nel deglutire. Insieme al veterinario, quindi, si è deciso di procedere con un intervento per fare luce sull’ammasso ben evidente anche a un esame esterno.
«La scoperta di quello che conteneva il collo di questo cigno ci ha lasciati con l’amaro in bocca – testimoniano i responsabili di Enpa Genova – si trattava di un agglomerato di carta e polistirolo, precedentemente ingeriti dall’animale. Non ci ha lasciati certo sorpresi, poiché non è raro sentir parlare di animali ritrovati morti poiché avevano ingerito plastica e altri materiali dannosi per la loro salute, ma deve comunque essere uno spunto di riflessione per tutti affinché si ponga più attenzione alle proprie azioni e a come trattiamo la natura: lasciare rifiuti in giro può significare e significa sofferenza o morte di diversi animali».
«Ora la nostra paziente sta bene – concludono – ha superato l'intervento e ora sta effettuando una terapia antibiotica e viene controllata e alimentata regolarmente. Per evitare che la ferita si infetti, al momento la femmina si trova nel nostro Cras, mentre il maschio è rimasto negli spazi esterni».