Quattro cani, precisamente una mamma e i suoi tre figli, sono stati salvati dai volontari Lav di Palermo da una cantina buia e in pessime condizioni igieniche in cui erano costretti a vivere da ben nove anni, senza vedere mai la luce del sole. Al buio, tra i propri escrementi, in uno sporco e angusto spazio, in cui era presente solo una piccola fessura da cui penetrava qualche raggio di luce: questa è stata la vita che hanno condotto i cani Lucy, Duci, Cocco e Melo per ben nove anni.
A scoprire questa situazione di incuria e maltrattamento nei confronti degli animali è stata la volontaria Lav della sede di Palermo Giorgia Matesi che si è immediatamente attivata per portare in salvo gli animali che ora si trovano al canile comunale di Palermo, in attesa di adozione.
In particolare, la situazione di maltrattamento è emersa durante i giorni di assenza del proprietario della cantina che, a causa di un problema di salute, è stato ricoverato in ospedale per un periodo di dieci giorni. Come raccontato dai volontari, l’uomo era già monitorato da tempo perché considerato non in grado di accudire i suoi animali, ma nessuno mai aveva pensato a una tale situazione di disagio. Senza di lui, per i primi giorni i cani non hanno avuto alcun modo di sfamarsi e dissetarsi perché nessuno è andato ad assisterli: è stato proprio allora che sono scattate le prime indagini dei volontari che hanno chiesto all’uomo più informazioni per capire dove fossero detenuti gli animali.
«Non eravamo mai riusciti a vedere i cani prima di allora, perché l’uomo non li portava con sé, nonostante trascorresse moltissimo tempo per strada – spiega la volontaria Giorgia Matesi – Abbiamo più volte chiesto di incontrarli, ma lui ci ha sempre detto che i cani erano aggressivi e che quindi solo lui poteva stare con loro. In realtà l’uomo aveva tremendamente paura che potessimo portarglieli via».
Una volta scoperto l’orrore, i volontari hanno provato a convincere l’uomo ad avviare una procedura d’affido dei cani, ma inizialmente senza successo poiché ha sempre mostrato forte dissenso. Nonostante le difficoltà riscontrate e l’impossibilità di accedere alla cantina, i volontari si sono recati quotidianamente nel luogo degli orrori e hanno trovato il modo, attraverso una piccola fessura presente su una porta, per passare cibo e acqua agli animali, permettendo così la loro sopravvivenza. Parallelamente a questo primo soccorso, i volontari hanno anche segnalato la situazione alle autorità preposte.
Solo dopo una fuga dall’ospedale, prima del tempo previsto, l’uomo ha scelto di rivolgersi alla volontaria Giorgia, chiedendo il suo aiuto e accettando di affidare i cani, per permettere loro di vivere dignitosamente. «Abbiamo scoperto che la mamma Lucy ha partorito i suoi figli proprio all’interno della cantina – continuano i volontari – e quei cani probabilmente non avevano mai messo il naso fuori da quel luogo prima del nostro recupero».
L’episodio di Palermo è chiaramente un ennesimo caso di maltrattamento degli animali, che riflette la difficile situazione dell'uomo che ha detenuto i cani in condizioni di incuria e degrado. Questa situazione, purtroppo, si sta verificando sempre più spesso in Italia: individui che affrontano gravi difficoltà nella gestione delle proprie vite personali, compresa quella dei propri animali, vivono in uno stato di disagio e spesso evitano di chiedere aiuto.
Kodami ricorda che in tali circostanze la scelta più opportuna è segnalare immediatamente la situazione alle autorità competenti e cercare la collaborazione delle associazioni animaliste di volontariato che hanno la capacità di intervenire e offrire una nuova possibilità di vita agli individui maltrattati.
Attualmente Lucy, Duci, Cocco e Melo risiedono presso il canile di Palermo, dove stanno ricevendo le cure di primo soccorso e stanno gradualmente iniziando a muovere i primi passi verso una rinascita. I volontari si augurano che possa presto arrivare un’adozione per tutti loro.
Per informazioni sulle loro adozioni lasciare un messaggio al numero 3534588917 o scrivere un'email all'indirizzo lav.palermo@lav.it