Tre cinghiali, due suini e anche una capra tibetana. Sono gli animali salvati dai Carabinieri da un allevamento abusivo a Bellona, provincia di Caserta. Durante un ordinario controllo finalizzato alla ricerca di allevamenti illegali di animali, i militari si sono imbattuti nella proprietà di un 50enne che aveva deciso di improvvisarsi allevatore.
L'uomo aveva allestito recinti con materiali di fortuna dove stava allevando gli animali in condizioni igienico sanitarie precarie, come ha avuto modo di verificare il personale dell'Asl del Servizio Veterinario di Pignataro Maggiore.
A colpire è la presenza di una piccola capra tibetana, razza di taglia inferiore rispetto alle altre e dalla muscolatura molto pronunciata. Il ritrovamento del piccolo individuo ha colpito i militari, che hanno immediatamente notato come l'animale avesse una catena intorno al collo e fosse tenuto in uno spazio decisamente incompatibile con le esigenze della sua specie e della giovane età.
Oltre a essere tenuti in uno stato incompatibile con il loro benessere, gli animali erano anche sprovvisti dei dispositivi di tracciabilità obbligatori per legge. Norme ancora più importanti quando si parla di suidi, vista l'epidemia di peste suina africana arrivata in Piemonte e nel resto d'Italia proprio quest'anno, cagionando la morte di migliaia di animali.
Nel corso dell'operazione, condotta dai Carabinieri della Stazione di Vitulazio insieme a quelli della Stazione Forestale di Formicola, sono stati ritrovati anche 5 cani preposti al controllo degli animali, anche questi sprovvisti del previsto microchip obbligatorio per legge.
L'area dove sorgeva l'allevamento abusivo, di circa 500 metri quadrati, è stata posti sotto sequestro amministrativo e penale così come gli animali che vi vivevano. Per i reati e gli illeciti commessi ora il 50enne dovrà anche pagare sanzioni salate che arrivano a toccare i 10mila euro.
Purtroppo non è il primo sequestro del genere che i Carabinieri compiono nel Casertano. La zona data l'estensione di quell'are verde che anticamente era chiamata "Campania felix", per la bontà del terreno e del clima, anche oggi conserva caratteristiche che favoriscono le attività agricole. In molti casi, purtroppo, qui trova terreno fertile anche chi cerca di trarre un profitto in maniera criminale.