Salvati 15 cani intrappolati sotto la neve in un rifugio a Catania. I volontari: «Un lavoro di squadra incredibile»

15 animali sono rimasti sepolti sotto due metri di neve in rifugio a Zafferana Etnea, durante la tempesta di neve che in queste ultime ore si è abbattuta sulla zona di Catania. Immediati i soccorsi da parte delle autorità, dei volontari e delle istituzioni e per fortuna sono stati tutti estratti vivi dalla neve.

14 Febbraio 2023
14:08
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15 cani di un rifugio sono stati salvati da un gruppo di volontari dopo essere rimasti intrappolati sotto la neve. È successo domenica 12 febbraio 2023 quando il rifugio “Il Borgo del Cane”, di Zaffarana Etnea, era rimasto isolato da venerdì 9 a causa delle forti nevicate che si sono abbattute in tutta la zona di Catania.

Con quelle condizioni meteo era impossibile raggiungere il rifugio che si trova a 1.400 metri sopra il livello del mare, e di conseguenza gli animali che sono rimasti per tre lunghi giorni in balia del loro destino. In attesa dei soccorsi, prontamente allertati e che stavano cercando di organizzarsi per intervenire nonostante le condizioni meteo avverse, i proprietari del rifugio si sono immediatamente attivati.

«La neve aveva raggiunto i 2 metri ed era impossibile raggiungere il rifugio con i mezzi che avevamo a disposizione – ha raccontato a Kodami il responsabile dell’Associazione "Soccorriamoli Odv FISA MESSINA" Maurizio Torre che con una efficiente squadra di volontari interviene in tutti i casi di emergenza del territorio siciliano – sabato scorso eravamo già presenti sul posto in compagnia del Sindaco e di tutte le autorità ma purtroppo  non è stato possibile raggiungere la zona neppure con auto di grosse dimensioni».

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Ed è stato proprio durante il rientro a Messina di Maurizio e degli altri volontari che il sindaco di Zafferana Etnea, Alfio Russo è riuscito a reperire un cingolato, messo a disposizione dai Rangers d'Europa, l'unico mezzo in grado di salire in quota e che avrebbe quindi permesso a tutti gli operatori di raggiungere il rifugio e prestare soccorso ai 60 cani intrappolati.

«Noi siamo stati allertati dal commissario Enpa di Catania Giuseppe Patriciello che è anche un nostro associato. È stato un lavoro di squadra incredibile – continua Maurizio Torre – pensavamo di trovare i 60 cani affamati e infreddoliti, ma una volta raggiunta la struttura che era coperta interamente dalla neve, il proprietario del rifugio si è accorto che all’appello mancavano ben 15 cani».

Ogni cane è stato chiamato per nome, controllato e messo in sicurezza ma, quando all’appello sono risultati assenti ben 15 animali, tutti hanno temuto il peggio. Sul posto erano presenti il SAGF della Guardia di Finanza, i Rangers d'Europa, il commissario dell’Enpa di Catania, la volontaria dell’Associazione "Soccoriamoli" Mimma Cucinotta che insieme al collega Maurizio Torre hanno partecipato alle operazioni di salvataggio coadiuvati a distanza dalla presidentessa Anna Sterrantino e i volontari della sezione di Acireale dell'Enpa. Una grande gara di solidarietà che ha unito diverse realtà del Terzo settore cittadino e alla quale hanno partecipato anche le istituzioni attraverso il supporto del Sindaco e del direttore generale della Protezione Civile con il Soccorso alpino.

Insomma, una vera e propria squadra, creata ed organizzata in pochi giorni per poter raggiungere gli animali del rifugio e salvarli dalla tempesta di neve che si era abbattuta nella zona di Catania.

«Abbiamo capito che se 15 cani non erano in giro con gli altri compagni, l’unico posto in cui potevano essere era sotto i due metri di neve», continua il volontario Maurizio.

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Il lavoro di ricerca si è protratto per 4 ore durante la mattina di domenica 12 febbraio ma, nonostante la grande preoccupazione di trovare gli animali morti, tutti gli operatori presenti hanno scavato a mani nude per poter salvare il salvabile e portare alla luce i cani sepolti.

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«Al primo cane estratto vivo abbiamo tutti esultato e quella è stata la molla che ci ha dato ancora più adrenalina per continuare l’incredibile lavoro – spiega Maurizio –  poi il secondo, poi il terzo e così via, fino ad estrarli dalla neve vivi tutti quanti».

Tutti i 15 cani sono rimasti intrappolati dentro le cucce che probabilmente sono state ricoperte in pochi minuti dalla neve durante la tempesta che ha impedito agli animali di poter fuggire e trovare un posto più sicuro.

Poche ore in più e si sarebbe consumata la tragedia in quella struttura che da rifugio stava per trasformarsi  velocemente in una vera e propria trappola della morte per gli animali ospitati.

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«C’è da dire che i proprietari del rifugio si erano preparati all’arrivo della bufera e per questo avevano posto all’interno di ogni cuccia della paglia che, al contrario delle coperte, non assorbe la neve e tiene caldi per quel che si può – spiega Maurizio – è stato anche grazie a questo accorgimento che da sotto i due metri di neve gli animali sono usciti vivi».

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Ogni cane è stato ritrovato rannicchiato e infreddolito nella propria cuccia, considerata il posto più sicuro del mondo, tranne due di loro che invece sono stati ritrovati vicini dentro un’unica cuccia. Una cucciola di circa 8 mesi invece aveva tentato di scavare e di creare un cunicolo per trovare la strada verso la luce e raggiungere gli altri compagni che invece erano in superficie.

Per lei e per tutti gli altri fortunatamente la luce è arrivata da Messina, da Acireale, da Catania e da tutte le persone, che da diverse parti della Sicilia, si sono messe a disposizione per aiutare.

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«La nostra Associazione opera da circa 8 anni su tutto il territorio ma mai prima d’ora avevo assistito a qualcosa del genere – conclude Maurizio Torre – una vera e propria emergenza che però per fortuna si è trasformata in una festa quando da quella enorme tomba di neve gli animali sono usciti sani, salvi e scodinzolanti. La nostra Ambulanza era dotata di tutto il necessario per prestare le operazioni di primo soccorso ma per fortuna nessuno degli animali ne ha avuto bisogno».

Qualche abbraccio per scaldarli e tanti croccantini per sfamarli, ma per fortuna nessuno di loro è andato in ipotermia e ha rischiato la vita.

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Gli eroi umani di questa storia che hanno scavato con le mani e con i piedi sotto l’enorme valanga di neve che si era abbattuta sul rifugio, hanno anche messo in salvo tre gatti che purtroppo erano rimasti anche loro intrappolati dentro una casa che si trovava vicino alla zona.

La situazione adesso è stata ripristinata, gli animali sono stati messi al sicuro e ognuno dei soccorritori porterà nel cuore i momenti di questa incredibile esperienza che per fortuna si è conclusa con un lieto fine.

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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