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31 Gennaio 2023
18:23

«Salvate 14 mila tartarughe in 10 anni». Gli sforzi di Caretta Calabria Conservation

Caretta Calabria Conservation Onlus ha pubblicato il report della sua attività nel 2022 e spiega come in un anno sono state messe in salvo circa 1500 piccoli di tartaruga marina.

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Lo spettacolo delle piccole uova perlacee che si schiudono la notte è uno dei momenti più emozionanti per volontari e biologi che ogni estate si prendono cura di centinaia di nidi di tartaruga marina (Caretta caretta) in tutta Italia.

Un esempio di questo lavoro incessante è offerto da un gruppo di volontari della Onlus Caretta Calabria Conservation, che si occupa ormai da 10 anni di monitorare e preservare i nidi di questi rettili. Nel loro ultimo report spiegano di aver assicurato al mare nel 2022 circa 1500 piccoli, molti meno rispetto all'anno precedente. Passati i concitati mesi estivi, arriva il momento di fare un passo indietro e guardare il proprio operato nel complesso per rispondere a una domanda importante: vale veramente la pena continuare con questi sforzi se i numeri sono in calo? 

«Vale sempre la pena – risponde a Kodami Alessandra Peluso, biologa e collaboratrice della Onlus – Il numero di tartarughe che sono approdate sulle nostre coste è un po' calato quest'anno, ma è fisiologico perché depongono le uova ogni 2 o 3 anni, per questo i numeri fluttuano. In ogni caso per noi vale la pena anche se si trattasse di mettere in salvo una sola tartaruga».

L'associazione di cui fa parte Alessandra monitora ogni estate circa 100 chilometri di costa calabrese per tenere sotto controllo qualsiasi deposizione di uova fatta in un periodo che va da fine maggio a settembre. Dal 2016 ad oggi si è presa cura di circa 271 nidi, garantendo al mare circa 14mila piccoli. Un primato importante dovuto in parte alle ottimali caratteristiche ecologiche delle spiagge, ma anche dall'intenso impegno di chi i nidi di Caretta caretta marina li censisce uno per uno e li tutela attivamente sin dalla deposizione.

«Nel 2022 abbiamo salvato circa 1500 tartarughini e abbiamo assicurato 21 nidi – continua la volontaria – Sommando anche gli altri trovati in Calabria l'ultimo anno nella regione siamo arrivati circa a una quarantina di nidi. A premiare soprattutto quando si fa questo tipo di lavoro è la ricerca attiva e quotidiana delle covate, molto differente dall'attivarsi soltanto quando si ricevono delle segnalazioni. Questo perché così è possibile trovare una traccia fresca che fornisce una prova più sicura della presenza della tartaruga e poi si può mettere in protezione subito il nido per tamponare il più possibile l'azione di disturbo».

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Una volontaria che posiziona una rete di protezione per un nido

Le uova di questi rettili sono un pasto prelibato per volpi, cani liberi, ratti e molti altri predatori da spiaggia, ma il pericolo più grande viene dall'uomo, proprio come spiega Alessandra: «Per preservare i nidi solitamente mettiamo una rete metallica in corrispondenza della camera delle uova. Questo è utile per tenere alla larga i predatori, ma anche l'uomo. Ad esempio spesso la gente del posto gira con quod o fuoristrada per la spiaggia per i più disparati motivi e proprio due stagioni fa un'auto ha travolto un nido».

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Tracce del traffico di fuoristrada sulla spiaggia

Su Kodami più di una volta abbiamo parlato di come il disturbo antropico sulle spiagge provochi danni irreparabili a questi fragili ecosistemi. Un esempio eclatante è sicuramente il caso dei concerti del Jova Beach Party che questa estate sono stati un problema anche per i volontari di Caretta Calabria Conservation: «Purtroppo a riguardo c'è molta disinformazione e quando parliamo con le persone spesso ci confrontiamo con un vuoto culturale importante. Questa estate riguardo al Jova Beach Party molta gente era stupita di come fosse possibile organizzare un concerto così imponente a pochi metri dai nidi di tartaruga. Quando accadono queste cose ci sentiamo un po' come don Don Chisciotte che combatte i mulini a vento».

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«Purtroppo siamo gli unici che fanno controlli in quella zona – continua Alessandra – Siamo pochi volontari, per cui è sempre più difficile, ma la tartaruga ti dona un esempio di forza in maniera un po' romantica. Sicuramente non siamo soli poiché ci sono altri enti e associazioni sul territorio, ma ci accorgiamo ogni anno quanto sia importante la comunicazione con il pubblico».

Riuscire a reggere il peso della conservazione di questa specie, dunque, non è semplice, ma le spalle dei volontari di Caretta Calabria Conservation non sono le uniche. Ogni anno si attiva una fitta rete di volontari che si propongono per dare il proprio contributo e per poter arrivare preparati all'estate l'associazione lancia un appello già oggi: «Ogni anno organizziamo nuovi campi in cui volontari, studenti di biologia e scienze naturali possono aiutarci a controllare la spiaggia e monitorare i nidi. In particolar modo per chi volesse fare attività di ricerca per la propria tesi di laurea può iniziare a contattarci già subito poiché i primi monitoraggi li effettueremo a fine maggio».

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