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10 Ottobre 2022
17:31

Salvata una rara aquila dei serpenti a Sabaudia: «troppo stanca per terminare la migrazione»

Un biancone, o aquila dei serpenti, è stato ritrovato ferito a terra a Baia d'Argento, una frazione di Sabaudia in provincia di Latina. L'animale è stato recuperato dalla Protezione Civile è portato al Centro di Recupero della Fauna Selvatica più vicino.

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Non è da tutti passeggiare per strada e trovare un'aquila a terra, soprattutto se quest'ultima è un raro biancone (Circaetus gallicus), o "aquila dei serpenti". Questa è la storia di un uomo che camminando per Baia d'Argento, una frazione di Sabaudia in provincia di Latina, ha trovato un esemplare di questa specie stremato al suolo e ferito.

Da una passeggiata sul Lungomare di Sabaudia ci si aspetta diverse cose: la brezza fresca del Lago di Paola, il tranquillo spettacolo di cigni in acqua e con un pò di fortuna qualche sporadico gruccione che volteggia a caccia di api. Nulla avrebbe mai fatto presagire a un uomo che passeggiava da quelle parti che proprio oggi per terra avrebbe trovato un raro esemplare di biancone ferito.

A prendersi immediatamente carico del recupero dell'animale è stata la Sezione del Nucleo Volontariato e Protezione Civile di Sabaudia con a capo il maresciallo Enzo Castra che racconta così l'accaduto a Kodami: «Eravamo impegnati per il campionato nazionale di canottaggio sul Lago di Paola. Ho ricevuto una chiamata da una persona che preoccupato mi ha racontato di aver trovato un rapace a terra durante una passeggiata. Gli ho chiesto se aveva una coperta da avvolgere intorno alla testa dell'animale non troppo stretta e di portarlo dov'eravamo, all'altezza del ponte di Sabaudia».

Il biancone e le sue incredibili migrazioni

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Già solo l'aspetto di questo animale infonde un senso di fierezza e maestosità. Con una lunghezza corporea di circa 70 centimetri e un'apertura alare di 170–190 centimetri è più grande della comune poiana. Per riconoscerlo è possibile osservare il colore delle penne e delle piume: la parte inferiore del corpo è chiara mentre l'area del capo e del petto si distacca con evidenza dal resto del corpo con sgargianti colori fulvi e gialli. Gli occhi, poi, sono sono di un color giallo ambra acceso, penetranti e profondi.

In Europa al momento esistono circa dalle 6.000 alle 14.000 coppie nidificanti, il che fa si che sia fra le specie più rare dell'Unione. I suoi habitat spaziano dalle steppe calde e ricoperte di arbusti, alle savane e i deserti. È un uccello migratore a lungo raggio che può percorrere anche 100 chilometri in un'ora passando per Gibilterra verso le regioni a sud del Sahara e facendo ritorno in Italia solo verso marzo.

Il salvataggio del biancone a Sabaudia

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Una volta recuperato l'animale il maresciallo lo ha subito portato al Centro di Recupero di Fogliano. Il responsabile del centro, il luogotenente Roberto Mayer, ha constato lo stato di denutrizione dell'animale e le ferite riportate dalla caduta e gli esperti hanno provveduto immediatamente a prestare le cure necessarie per salvare l'animale che ora è in fase di guarigione.

«Inizialmente la gente pensava che li stessimo prendendo in giro quando abbiamo raccontato dell'accaduto – continua Enzo Castra – Ci dicevano che non era possibile trovare delle aquile a Sabaudia. Poi il luogotenente Mayer ci ha confermato che è un evento raro. Secondo lui l'animale non è riuscito a mangiare abbastanza durante l'inverno e, di conseguenza, non ha raccolto abbastanza energie per proseguire la migrazione».

Di salvataggi del genere la Protezione Civile di Sabauda ne ha fatti diversi. Non molto tempo fa, infatti, un cigno ferito a una zampa a causa di un amo era stato salvato sulla spiaggia di Capo Portiere, proprio a Latina. Il salvataggio fu un vero esempio dell'incredibile capacità di ripresa di questi animali che, dopo essere stato curato, è stato riportato subito in acqua dove il resto del suo gruppo di appartenenza lo ha recuperato e portato con se.

Insomma, c'è speranza per le sorti del biancone che lentamente si sta riprendendo. Sebbene con un po' di ritardo, ben presto l'animale riuscirà presto a riprendere il volo per l'Africa, dove alcuni suoi simili sono già arrivati per passare l'inverno.

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