È stata alla fine recuperata sana e salva Duchessa, una delle due gatte che per giorni sono rimaste intrappolate nell’appartamento sotto sequestro di San Benedetto del Tronto dove lo scorso 7 luglio è stata uccisa una donna di 80 anni, la loro umana di riferimento. Lady, l’altra gatta, era invece stata trovata morta sei giorni dopo l’omicidio, durante il primo sopralluogo chiesto dai volontari preoccupati per la sorte dei due felini, abbandonati a loro stessi e senza cibo, acqua e cure mediche per questioni burocratiche.
L’appartamento in cui è stato commesso l’omicidio – per cui è stata arrestata la figlia della vittima – era infatti diventato una scena del crimine accessibile soltanto agli inquirenti, ma i parenti della donna uccisa avevano da subito segnalato la presenza delle due gatte all’interno. Da verbale della polizia, però, nell’abitazione non risultava esserci nessun animale: soltanto l’interessamento e le pressioni dell’Enpa, affiancata dall’associazione Amico Fedele e dal Movimento Animalista di Aversa, erano riusciti a convincere la procura a dare il via libera a un primo accesso da parte dei poliziotti per verificare la presenza effettiva delle gatte all’interno.
Come raccontato a Kodami da Angela De Laurentiis, volontaria dell’Enpa di Caserta, il primo sopralluogo era stato effettuato il 14 luglio. I poliziotti, affiancati dai volontari, avevano aperto la porta dell’appartamento di via della Pace e trovato Lady, gatta anziana e diabetica, ormai morta: «È rimasta per 6-7 giorni senza cure, avrebbe dovuto prendere medicine per il diabete ed essere seguita». Nessuna traccia invece di Duchessa, ma per i volontari la gatta era ancora all’interno, nascosta e traumatizzata. La svolta è arrivata domenica, quando sono stati sentiti alcuni miagolii provenienti dall’appartamento. A quel punto la procura ha acconsentito a un altro sopralluogo, e i poliziotti entrati nell’appartamento hanno effettivamente trovato Duchessa e hanno provato a prenderla. La gatta però era spaventata e sotto stress, ha morso il dito di un agente ed è tornata a nascondersi all’interno dell’appartamento, precluso ai volontari.
È stato quindi deciso prima di sistemare una gabbia trappola, poi – visto che non è stato utile – di consentire ai volontari di portare acqua e cibo all’appartamento ogni giorno per garantire la sopravvivenza della gatta. Mercoledì mattina è arrivata la buona notizia: «Hanno dissequestrato l’appartamento – ha confermato De Laurentiis – in questo modo le volontarie sono riuscite finalmente a entrare e hanno recuperato Duchessa».
La gatta, all’apparenza in discrete condizioni di salute, è stata trasferita nella sede dell’associazione Amico Fedele, dove verrà visitata e inizierà il suo percorso di riabilitazione: «Dopo tutti gli orrori subiti, Duchessa ora cerca casa – ha spiegato la volontaria – Attendiamo qualche giorno per consultare i parenti della donna che ha perso la vita e capire se desiderano adottarla, in caso contrario cercheremo per lei una nuova casa».