Salvaguardare specie e risarcire le imprese. È questo il duplice intento della proposta di legge presentata da Marco Simiani e Stefano Vaccari, rispettivamente capigruppo Pd in Commissione Ambiente ed Agricoltura della Camera dei Deputati.
Il testo è stato presentato oggi al Palazzo della Provincia di Grosseto ed è frutto di un lavoro che, come hanno spiegato i due promotori, ha coinvolto attivamente le associazioni agricole e ambientaliste: «Rappresenta una sintesi virtuosa capace per la prima volta di coniugare la salvaguardia del lupo e le aziende agricole colpite dagli attacchi dei predatori», hanno sottolineato Simiani e Vaccari.
«Il provvedimento si compone infatti di tre interventi distinti – hanno spiegato i due deputati – Il primo prevede la predisposizione di un piano di cattura e gestione, finalizzato alla sterilizzazione degli ibridi lupo-cane e dei cani randagi per contrastare e prevenire con efficacia la proliferazione di canidi. La maggior parte degli attacchi è infatti causato da ibridi o cani selvatici: limitare quindi i processi di ibridazione non solo ridurrà i danni ma salvaguarda la purezza della specie del lupo».
Quello dell'ibridazione del lupo prima di rappresentare un problema per l'essere umano è innanzitutto una minaccia alla sopravvivenza stessa della specie. Come emerso da uno studio, condotto da ricercatori della Sapienza, nel Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e nelle zone circostanti dell’Appennino settentrionale, c'è una prevalenza di ibridazione lupo-cane del 70%. È quindi un fenomeno da arginare per preservare l’integrità genetica del lupo.
«Il secondo intervento – hanno aggiunto Simiani e Vaccaru – predispone la creazione di un fondo statale con risorse adeguate al fine di garantire risarcimenti equi ed immediati per i danni diretti e indiretti subiti dalle imprese». Infine, è previsto un sostegno statale agli strumenti di prevenzione per le attività che operano in contesti in cui è presente il lupo: «Il terzo intervento consente l'istituzione di un ulteriore fondo finalizzato alla prevenzione degli attacchi dei predatori; tra le misure previste rientrano anche le attività di monitoraggio, custodia, guardiania, recinzioni, assistenza tecnica, formazione e buona gestione dei greggi finalizzate ad evitare le predazioni nei territori dove sono particolarmente presenti i predatori».
Ora la proposta dovrà superare il vaglio del Parlamento, guidato da una maggioranza che sino ad oggi si è dimostrata poco incline a «guardare agli animali con sentimento», come spiego il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. I deputati Pd però non demordono: «Il nostro obiettivo è quello di chiedere alla maggioranza la calendarizzazione del provvedimento in Commissione a Montecitorio entro ottobre, provando al tempo stesso di conseguire una sua approvazione trasformandolo in appositi emendamenti alla Legge di Bilancio o ad altri disegni di legge compatibili per materia che verranno esaminati dalle commissioni agricoltura e ambiente. Ci auguriamo che governo e maggioranza condividano i contenuti di questo provvedimento e la sua approvazione».