Una storia di una relazione indissolubile quella di Shauna Darcy e della sua Pitbull Ruby, un cane d'assistenza che prima le ha salvato la vita e poi, una volta in ospedale, si è rifiutata di allontanarsi dal lei.
Shauna combatte da sempre contro l'ansia, un mostro che le impedisce di vivere appieno la sua vita, ostacolandola anche nelle azioni più semplici, oltre a soffrire della rara sindrome di Ehlers-Danlos che le provoca scompensi cardiaci. L'ombra del mostro, tuttavia, ha cominciato a farsi più fioca da quando è arrivata Ruby nella sua vita.
Già da cucciola Ruby si era dimostrata particolarmente portata nell'assistere gli umani con difficoltà e, durante l'addestramento, si è specializzata nel monitorare la frequenza cardiaca di Shauna: «Ci stavamo allenando e ho notato che ogni volta che la mia frequenza cardiaca cambiava, Ruby si comportava in modo particolare: richiamava la mia attenzione con la zampa, mi saltava addosso e altre cose come questa», ha spiegato Shauna ai media locali.
Dal momento in cui Ruby si è trasferita a vivere nella sua nuova casa insieme a Shauna non ha mai smesso di monitorare la sua pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, aiutandola anche durante gli attacchi di panico e in alcune faccende di casa, come trasportare le buste della spesa o prendere e portare oggetti alla sua umana.
«Quando svengo, lei si appoggia su di me facendo pressione con tutto il suo peso, lecca le mie mani e la mia faccia finché non mi riprendo», racconta la donna. Ma la vera dimostrazione di quanto l'aiuto di Ruby fosse fondamentale è arrivata quando le ha praticamente salvato la vita.
Una mattina Ruby ha cominciato ad allertare Shauna: qualcosa non andava per il verso giusto. Nonostante la donna non stesse avvertendo alcun sintomo in quel momento, ha deciso di fidarsi dell'istinto di Ruby e di chiamare immediatamente un'ambulanza: «Il mio cuore stava andando in fibrillazione atriale – spiega la donna – All'arrivo dei paramedici, avevo dolori lancinanti ed ero in stato di semi incoscienza».
La dolce Pitbull, poi, si è rifiutata di lasciare la sua umana da sola in ospedale e nessuno è riuscito a convincerla. Shauna ha capito così che non aveva solo adottato "un cane d'assistenza" ma ha guadagnato molto di più: una vera compagna di vita.