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9 Marzo 2021
10:38

Salmonellosi del cane e del gatto

La Salmonellosi è una malattia batterica che può colpire sia i cani che i gatti. Il contagio avviene attraverso il contatto con feci o cibo contaminato e in alcuni casi può colpire persino l'uomo. I sintomi possono essere anche molto gravi e il modo migliore per prevenire il diffondersi della malattia è evitare cibi crudi e/o contaminati e isolare i soggetti infetti.

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Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Prof. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale
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La salmonellosi è una malattia causata da batteri chiamati Salmonelle che possono colpire sia i cani che i gatti.  La via più comune di trasmissione è quella oro-fecale. Gli animali affetti hanno forti disturbi gastroenterici e febbre, sebbene questi germi possono isolarsi anche da animali sani.

La malattia si previene evitando il contatto diretto o indiretto con le feci di animali infetti e/o cibo contaminato. È una malattia che può avere riflessi zoonotici.

Che cos'è la Salmonella

Le Salmonelle sono batteri Gram-negativi, mobili che non formano spore e che appartengono alla famiglia delle Enterobacteriaceae. Sono germi ubiquitari che possono essere isolati da diverse specie animali, compresi rettili e uccelli.

Nel cane e nel gatto questo germe può essere isolato anche da animali asintomatici o comunque sani per cui non sempre la Salmonella può causare malattia. Più frequentemente questo germe viene isolato da cani che si cibano di alimenti crudi contaminati.

Come si trasmette la salmonellosi

L'ingestione di cibi contaminati o il contatto diretto/indiretto con materiale fecale infetto sono le vie di trasmissione della salmonellosi più frequenti. Gli animali giovani, soggetti stressati o immunodepressi sono più suscettibili a sviluppare la malattia clinicamente evidente. I germi si localizzano nell'intestino tenue dove si moltiplicano per poi essere espulsi con le feci nell'ambiente per diverse settimane.

La salmonellosi ha importanti riflessi zoonotici poiché i germi possono infettare anche l'uomo. La pratica di somministrare cibo crudo a cani e gatti aumenta il rischio potenziale di trasmissione all'uomo.

Sintomi della salmonellosi

La sintomatologia della salmonellosi consiste in diarrea profusa talvolta a carattere emorragico, febbre, grave disidratazione, vomito, anoressia. È possibile che i germi possano localizzarsi anche nel sangue dando origine ad una grave setticemia. In alcuni casi la Salmonellosi può causare aborti, parti prematuri e i cuccioli possono manifestare una scarsa vitalità. Infine, alcuni animali possono non sviluppare la malattia ma diffondere il germe nell'ambiente. In caso di infezione massiva e dunque di grave setticemia gli animali colpiti possono venire a morte.

Diagnosi e terapia

La diagnosi eziologica si effettua con test di laboratorio. La Salmonella si coltiva in vitro crescendo rapidamente ad una temperatura di  37 °C . Diversi sono i mezzi di coltura che si possono usare per isolare le Salmonelle dalle feci, queste, una volta isolate, vanno tipizzate in laboratori di referenza. Oltre che con queste tecniche, la diagnosi eziologica può essere fatta con metodologie biomolecolari che impiegano la reazione a catena della polimerasi (PCR).

La terapia della salmonellosi si basa sulla somministrazione di farmaci sintomatici nei casi non complicati. In caso di malattia sistemica o se il paziente è immunodepresso sono indicati farmaci antibiotici.

Prevenzione della salmonellosi

La malattia si previene evitando di somministrare cibi crudi e/o contaminati agli animali, isolando i soggetti malati e curando l'igiene dei ricoveri e delle gabbie negli ospedali, ambulatori e ricoveri di cani e gatti.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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