Un Commissario europeo per il benessere animale che abbia poteri e competenze all'altezza del compito: è la richiesta formulata da oltre 169mila persone firmatarie della petizione presentata attraverso il progetto #Euforanimals e sottoscritta anche da 127 europarlamentari.
Cresce sempre più il numero di politici che nei paesi dell'Unione hanno scelto di appoggiare la creazione di una competenza specifica relativamente alla salvaguardia dei diritti degli animali. Gli attivisti attraverso la petizione chiedono di istituire un'apposita competenza relativa al Welfare animale in Europa che vada ad integrare quelle già previste per Salute e Sicurezza alimentare, attualmente in capo a Stella Kyriakides.
Il risultato di questa aggiunta sarebbe la creazione di un Commissario europeo alla Salute, Sicurezza alimentare e Benessere e animale, con a disposizione risorse economiche per perseguire gli obiettivi europei in termini di salvaguardia degli animali.
«Noi sottoscritti – hanno spiegato gli attivisti – riteniamo che all’interno dell’Ue il benessere degli animali vada costantemente rafforzato apportando ambiziose migliorie legislative e tramite lo stanziamento di risorse adeguate».
Tra i partner italiani della campagna promossa Euforanimals c'è l'Oipa International: «Siamo felici di aver contribuito a promuovere e diffondere questa campagna, che potrebbe costituire un ulteriore e fondamentale passo avanti a favore degli animali», ha dichiarato Valentina Bagnato.
L'iniziativa è stata appoggiata anche da un folto gruppo di europarlamentari appartenenti a tutti gli schieramenti. Tra questi, in prima fila, c'è Eleonora Evi, vicepresidente dell’Intergruppo per il benessere animale del Parlamento europeo.
«Ad oggi non c’è ancora una figura di riferimento capace di dare la regia di quanto viene fatto in Europa per gli animali. Il tema ricade sotto diverse figure: dall’attuale Commissaria della Salute, Stella Kyriakides, al Commissario all'Agricoltura Janus Wojciechowsky – ha spiegato Evi a Kodami in una lunga intervista – Questa frammentazione fa sì che nessuno sia veramente responsabile quando si verificano episodi gravi come quelli osservati negli ultimi anni che hanno causato la morte di animali trasportati ed esportati fuori dall’Unione. Abbiamo bisogno di una figura che abbia possa agire come interfaccia europea su tutte le problematiche relative agli animali con quella leadership necessaria per fare fronte anche a fenomeni criminali».
L'esistenza di crimini transnazionali che coinvolgo gli animali è stata più volte segnalata in sede comunitaria e nazionale. L'esempio più emblematico è quello del traffico di cuccioli dall'est Europa, un commercio illecito, straordinariamente redditizio e poco rischioso dato che i trafficanti possono agire indisturbati nel cono d'ombra delle leggi statali e comunitarie.
L'esistenza di competenze e dotazioni finanziarie specifiche in seno alle istituzioni europee potrebbero servire a reprimere i crimini e dare, finalmente, piena attuazione al Trattato di Lisbona che riconosce agli animali la qualifica di esseri senzienti, e come tali, beneficiari di tutele e diritti.