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1 Ottobre 2024
12:38

Rubano il cane ma poi lo restituiscono alla piccola Miriam. Il padre: «Quando si sono riabbracciati ha pianto di gioia»

I ladri entrano in casa, rubano il cane ma poi lo restituiscono alla piccola Miriam: è la storia a lieto fine che arriva da Acerra, nel Napoletano. A Kodami il padre della piccola spiega: «Quando si sono rivisti lei ha pianto di gioia».

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Il cane Maui e la piccola Miriam

«Quando si sono rivisti Miriam ha pianto per mezz'ora. Maui è il suo migliore amico e separarli è la cosa più crudele che si possa fare a entrambi». Così Rosario racconta a Kodami il felice epilogo di un evento che poteva rivelarsi tragico.

C'è qualcosa di peggio che tornare a casa e trovarla svaligiata dai ladri? Sì, per Rosario e per la piccola Miriam, 12 anni, è scoprire che insieme agli oggetti hanno portato via anche il cane di famiglia, lo Spitz Tedesco Maui che vive con loro da 9 anni. Questo è quello che è accaduto sabato 28 settembre ad Acerra, in provincia di Napoli. Di ritorno a casa, con orrore Rosario ha scoperto che il cane era stato portato via, lasciando sola la piccola Miriam, affetta da atrofia muscolare spinale, una malattia genetica che l'ha costretta fin da piccola sulla sedia a rotelle.

Rosario decide allora di lanciare un accorato appello utilizzando i social: «Mi rivolgo al cuore di chi l’ha sottratto, poiché mia figlia è caduta in uno stato angoscioso, che sta peggiorando la sua situazione. Mi interessa solo poter riavere lui, non il resto della refurtiva realizzata a casa mia».

Pochi giorni dopo, ci racconta, riceve una chiamata: «Mi dicono che mi avrebbero fatto trovare il cane fuori al cancello di casa e che me lo stavano restituendo per la bambina». Rosario però ha un'altra opinione: «Non credo nel buon cuore di persone che rubano in casa per derubare, soprattutto di gente che lavora, non ricca, come siamo siamo noi. La verità è che dopo il polverone alzato per loro il cane era diventato un peso».

Grazie al clamore suscitato dalla vicenda i ladri hanno deciso di fare marcia indietro, restituendo il cane alla sua famiglia: «Miriam ha pianto di gioia. Io non mangiavo da sabato e quando è tornato a casa mi è tornato l'appetito, e ho sentito tutta la stanchezza di questi giorni. Maui invece lo sa solo lui quello che ha passato: era impaurito, aveva la coda in mezzo alle gambe ed era sporchissimo».

La più felice però è stata Miriam che è cresciuta con il suo compagno animale, affrontando insieme a lui i momenti più difficili, come ricorda papà Rosario: «Maui ha quasi 9 anni, lo presi da cucciolo proprio per mia figlia, quando tornò da un ricovero all'ospedale Gemelli di Roma dove si trovava per una sperimentazione. Oggi lei ha 12 anni ed è legatissima al suo cane, e lui a lei».

La storia di Acerra si è risolta con un lieto fine, ma non è purtroppo sempre così. Solo poche settimane fa, il cane Ricky è stato ucciso da alcuni ladri che erano entrati nell'appartamento dove viveva a Roma. «Chi ruba o uccide un cane in questo modo porta via un componente della famiglia. Chi lo fa non può ritenersi un essere umano», è la lapidaria conclusione di Rosario.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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