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13 Novembre 2023
17:51

Rottweiler ucciso a colpi di fucile da un cacciatore: choc in un parco in provincia di Milano

Uma, una Rottweiler di un anno, è stata uccisa a colpi di fucile nel Parco del Roccolo, in provincia di Milano. A sparare un cacciatore, che si è prima giustificato dicendo di averla scambiata per un animale selvatico e ha poi cambiato versione, sostenendo di avere avuto paura che il cane lo attaccasse.

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rottweiler

Una scena atroce che si è consumata davanti agli occhi di un ragazzino di appena 13 anni e della madre: Uma, Rottweiler di un anno, è stata uccisa a colpi di fucile nel Parco del Roccolo, nel Comune di Parabiago, in provincia di Milano. A premere il grilletto un cacciatore che si è inizialmente giustificando sostenendo di averla scambiata per un animale selvatico, e ha poi sostenuto di avere avuto paura che il cane lo attaccasse.

A raccontare la terribile vicenda è Sarah, l’umana di riferimento di Uma: «L’uomo, un cacciatore, le ha sparato in bocca, come ci ha spiegato la veterinaria successivamente, avendola scambiata per un animale selvatico sulle prime, poi invece ha detto che l’ha vista con la bocca aperta e ha sparato. Le ha sparato mentre era in un campo a 160 metri dalle case».

«Mio figlio, un ragazzino di 13 anni, si è visto la testa del cane esplodere – continua Sarah – Il cacciatore girava alle 16.30 della domenica senza un giubbotto catarifrangente che lo avrebbe reso visibile a noi, sparando a centosessanta metri dalle case. Un “cacciatore”, quelli che dicono di amare gli animali e che spara ad altezza uomo, a mezzo metro da un ragazzino».

Sarah e la sua famiglia si sono immediatamente rivolti alle Forze dell'Ordine. Il cacciatore, un 44enne residente in zona, ha riferito ai Carabinieri intervenuti sul posto insieme al personale della Ats di avere fatto fuoco «per difesa» dal cane, vedendolo dirigersi verso di lui e pensando che fosse «sfuggito al controllo» delle persone che erano con lui. Denunciato a piede libero per uccisione di animali, gli sono stati sequestrati sette fucili da caccia, per cui aveva l'autorizzazione.

La famiglia di Uma ha già annunciato l'intenzione di procedere in giudizio, e sarà quindi la Procura a stabilire come procedere nei confronti dell’uomo: «Questo è a tutti gli effetti un omicidio – sottolinea Sarah – Né più e né meno. Inutile aggiungere che io non avrò pace finché non avrò ottenuto la giustizia che merita Uma».

Le associazioni animalisteEnpa, A.P.A.R Busto, Enpa, Gaia Animali & Ambiente, Lac, Lav, Lav, Varese-Busto Arsizio Leal,Leidaa, Earth Odv, Mondo Vagabondo Odv, Oipa, Un Rifugio Sicuro Odvhanno intanto espresso solidarietà alla famiglia di Uma e «a fronte di questa ennesima vittima della caccia, sottolineano come una distanza di 150 metri dalle abitazioni non si può considerare sicura, rimarcano la necessità ormai irrimandabile di vietare la caccia vicino ai centri abitati e di regolamentare in modo più restrittivo i calendari venatori e i giorni consentiti».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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