«Avevo chiesto di portare via Cody in pronto soccorso, sapevo che non c'era nulla da fare ma volevo dargli una morte dignitosa, senza dolore. Invece il mio Cody è morto dopo 1 ora e mezza di agonia, è stato trattato come un oggetto. Quando una persona dichiara di essere stata colpita da un cane viene considerato una cosa, non più un essere vivente», è il racconto di Emilia Pawlak a Kodami mentre ripercorre i tragici momenti della morte del suo Rottweiler Cody.
Cody aveva quasi un anno quando lo scorso 27 ottobre è precipitato dalla finestra di un appartamento al quarto piano di via Frattina, nel centro storico di Roma. Nella caduta, il cane avrebbe colpito una 28enne al secondo mese di gravidanza che ha denunciato Pawlak per lesioni colpose.
La donna, al secondo mese di gravidanza, era stata portata al Policlinico Umberto I, dove i medici avevano riscontrato una lesione alla testa e avevano disposto il ricovero nel reparto di terapia intensiva “sotto stretto monitoraggio”. Cody, invece, era rimasto sull'asfalto, come ricorda la sua umana: «Io ho subito chiesto di portarlo via per tutto il tempo, ma mi è stato detto di no, e temevo che se lo avessi fatto di mia iniziativa mi avrebbero arrestato. Anche i miei figli, minorenni, hanno dovuto vedere Cody lì sulla strada».
Anche secondo alcuni volontari animalisti presenti sul posto, Cody avrebbe forse potuto sopravvivere se i soccorsi fossero intervenuti subito o se fosse stato portato subito in clinica veterinaria. La necessità di fare i rilievi e gli accertamenti, però, ha spinto le autorità presenti sul posto a vietare di spostarlo, e il cane è morto dopo un’ora di agonia.
La dinamica che ha portato Cody a cadere dalla finestra della sua casa non è ancora chiara: «Ero sotto la doccia e me ne sono resa conto solo pochi minuti dopo. Cody era un cane molto pauroso, e forse si è spaventato per qualcosa, ma ancora oggi non mi so dare una spiegazione. Quello che è certo è che sono state dette moltissime falsità riguardo quello che è successo».
Tra i molti articoli apparsi in Rete, alcuni parlavano addirittura di un rumore di spari provenienti dall'appartamento di Pawlak poco prima dell'incidente: «Si sono tenuti il corpo di Cody per un mese per verificare l'effettiva presenza di proiettili, tutto a causa delle fake news».
Nessun procedimento legale è invece stato aperto per uccisione di animali o per maltrattamento, ipotesi quest’ultima che aveva iniziato a circolare sui social. «Ora la disperazione ha lasciato spazio alla rabbia – dichiara la pet mate – Ogni essere vivente va rispettato, anche il mio Cody doveva esserlo. Ogni notte quando chiudo gli occhi lo vedo morire. La mia vita è cambiata e nonostante io abbia sempre avuto cani, mi sono messa in discussione nel mio rapporto con loro».
Nella vita di Pawlak è però entrata subito una nuova compagna: Eve, un'altra Rottweiler: «Un benefattore mi ha regalato questa cucciola poco dopo la morte di Cody. Credevo che non avrei potuto prendere un altro cane. Lei mi sta aiutando molto perché mi impegna tutta la giornata essendo un cucciolo, peraltro particolarmente vivace. È un diavoletto, ma ora ho la fobia di finestre e balconi. Forse in maniera addirittura esagerata».
Il dolore così come il ricordo, però, è ancora vivo: «Fa tanto male. Quando prendeva qualche gioco dal cesto poi lo rimetteva sempre a posto – conclude la sua umana – Cody era buonissimo».