Un pitone albino per le strade di San Basilio, periferia nord est di Roma, intento a strisciare sull’asfalto, con le auto in transito a pochi metri e circondato da persone. Le immagini sono state diffuse dalla pagina Instagram Welcome to Favelas, un video in cui si vedono un uomo e un bambino vicino al rettile, con quest'ultimo che tenta anche di toccarlo. Subito dopo la pubblicazione è nato un gran clamore non soltanto per l’incongrua presenza del pitone nel bel mezzo di una strada trafficata di Roma, ma anche per il comportamento delle persone che lo attorniano.
Il video dura una ventina di secondi in totale, e non mostra né come il pitone sia arrivato lì né cosa gli sia accaduto quando il filmato si interrompe. Non risultano richieste di intervento alle forze dell'ordine, e se in molti hanno suggerito che possa trattarsi di un abbandono, sui social (dove il video è stato più volte condiviso) diverse persone hanno sostenuto che il serpente è stato portato in strada dal suo addestratore ed “esposto” ai cittadini come un fenomeno da baraccone: «Il pitone si mostra molto confidente, lascia supporre che fosse stato appena appoggiato a terra – conferma a Kodami Andrea Lunerti, etologo esperto di sicurezza uomo animale – Il serpente appare ben nutrito e per niente spaventato, il ché mi fa pensare che si sia trattato di una sorta di “staging”, ovvero che sia stato portato in strada per mostrarlo. Si tratta di serpenti ancora molto diffusi tra appassionati di terrariofilia e circensi».
Lunerti conferma di non avere ricevuto alcuna richiesta di intervento per il recupero del pitone, contrariamente a quanto accaduto in altre situazioni in cui è stata segnalata la presenza di rettili e gli è stato chiesto di intervenire per catturarli: «Nessuno mi ha contattato – dice a Kodami – Quando questi serpenti vengono abbandonati già dopo alcune ore si muovono in modo diverso rispetto a quanto fanno in cattività, diventano subito più diffidenti e aggressivi, soprattutto se subiscono sbalzi termici causati dalla mancanza della teca riscaldata. Sono serpenti nati in cattività, pertanto sensibili e di salute cagionevole, ma proprio questi disagi immediati possono causare in loro, a stretto giro, un atteggiamento minaccioso e, in caso di mancanza di cibo, anche pericoloso».
Il pitone albino di San Basilio, dunque, con tutta probabilità è stato portato in strada dal suo umano di riferimento per essere “esibito”, un comportamento che oltre a causare stress e disagio nell’animale può anche rappresentare dei rischi. Il serpente, infatti, è molto vicino alle persone, compreso un bambino, e anche se i pitoni non sono velenosi (uccidono le loro prede tramite costrizione), un morso potrebbe comunque causare problemi alla luce della presenza di batteri all’interno delle loro bocche. Non è la prima volta che a San Basilio spuntano rettili in strada: nel 2014 gli operatori dell’Ama, l'azienda che si occupa della gestione dei rifiuti, trovarono in un cassonetti un boa constrictor lungo 3 metri e un pitone reale di un metro.