Quasi cinquanta gatti tenuti in un appartamento di 80 metri quadrati. Li hanno trovati gli attivisti di Stop Animal Crimes Italia e le guardie zoofile in un palazzo di Rebibbia, a Roma, e hanno immediatamente fatto scattare il sequestro puntando i fari sulla piaga dell’accumulo compulsivo di animali.
L’intervento è scattato nei giorni scorsi, dopo una segnalazione relativa appunto alla presenza di numerosi gatti in un appartamento. All’interno dell’abitazione sono quindi arrivati gli attivisti dell’associazione, le guardie zoofile Pegasus e i poliziotti delle Volanti della Questura di Roma in supporto. La scena che si sono ritrovati davanti era atroce: quarantasei gatti, circa la metà cuccioli, alcuni chiusi in gabbia, altri lasciati in una stanza tra urina ed escrementi, la maggior parte in precarie condizioni di salute.
Uno dei cuccioli, affetto da gravi patologie, è purtroppo deceduto, altri cinque sono stati affidati a una struttura in grado di accoglierli, mentre i restanti con tutta probabilità verrano trasferiti al gattile di Muratella. I poliziotti hanno denunciato la proprietaria di casa per maltrattamento animale, applicando anche l’aggravante prevista dall’articolo 544 ter del codice penale, ovvero il raddoppio della pena se dal maltrattamento deriva la morte dell’animale. Si tratta, con tutta probabilità, di un caso di animal hoarding, ovvero di accumulo compulsivo di animali: si tratta di un disturbo psichiatrico che porta chi ne soffre ad accumulare animali, proprio come gli accumulatori seriali di oggetti fanno, appunto, con gli oggetti. La conseguenza diretta di questi comportamenti è che molto spesso decine di animali – gatti, soprattutto, ma spesso anche cani – sono costretti a vivere in piccoli spazi, in condizioni igienico sanitarie pessime e privi di cure mediche, situazioni che possono purtroppo culminare con la morte degli animali stessi.
Nelle scorse settimane proprio a Roma è iniziato il processo a una delle "animal hoarder" più tristemente note della città, una donna che per decenni ha accumulato nel suo appartamento di via Lavinio decine di gatti, alcuni dei quali morti in conseguenza delel condizioni in cui erano tenuti. La donna era stata anche destinataria di un provvedimento emesso dall'ex sindaca Virginia Raggi ai tempi del suo mandato per lo sgombero dell'appartamento, ma il suo caso è emblematico: a oggi non è possibile impedire, di fatto, a una persona che soffre di questo disturbo di accogliere in casa animali, e si può intervenire soltanto in modo postumo, dimostrando i maltrattamenti e procedendo con il sequestro e la denuncia.