Due giornate dedicata alla microchippatura di cani e gatti a Roma. A organizzarle è la sezione locale dell’Oipa, che ha dato appuntamento a tutti i pet mate per domenica 24 settembre al Rifugio Code Felici, zona Settebagni, e per domenica 1 ottobre al mercatino di Conca d’Oro.
Chi desidera applicare il microchip al proprio compagno di vita potrà presentarsi direttamente al rifugio e al mercatino, in via Conca d’Oro 143, dalle 10 alle 14, dove troverà i volontari dell’Oipa e un veterinario che, gratuitamente, oltre a inserire il chip iscriverà l’animale all’Anagrafe Canina. In entrambe le occasioni verranno donati 200 microchip di Slais Animal Health: «Il microchip è obbligatorio per i cani – ricorda Francesca Lavarini, delegato Oipa di Roma – e anche se per legge non è obbligatorio per i gatti, noi ne auspichiamo comunque l'utilizzo, perché è utilissimo nel caso di scomparse». Per tutte le info è possibile contattare direttamente Lavarini al numero 339.5001066.
Come sottolineiamo sempre su Kodami, l’iscrizione all'anagrafe canina è obbligatoria per legge (Legge Regionale 21 ottobre 1997 n. 34, Ordinanza Ministeriale 6 agosto 2008). L’anagrafe canina è una banca dati che permette di fornire i riferimenti utili per rintracciare il luogo di registrazione degli animali smarriti e il loro legittimo referente umano. I dati registrati corrispondono quindi ai dati della persona – nome e cognome, indirizzo e numero di telefono – e ai dati del cane: nome, descrizione e numero di microchip. Tutti fattori che, oltre a rendere più facile la restituzione dell’animale al pet mate in caso di smarrimento, diventano efficaci strumenti di dissuasione e controllo dell’abbandono. Nel momento in cui un animale è identificato mediante microchip e registrato in anagrafe, infatti, la responsabilità della persona collegata è inconfutabile e riguarda vari aspetti, tanto lo smarrimento e l’abbandono quanto eventuali danni arrecati da parte dell’animale e eventuali danni riportati all’animale stesso.
Il microchip, invece, è di fatto la “carta d’identità” dell’animale. Si tratta di un piccolo dispositivo elettronico della lunghezza di undici millimetri e un diametro di circa due rivestito di materiale biocompatibile, che si inocula sottocute all’animale grazie un’apposita siringa sterile e monouso. A ogni microchip corrisponde un codice di 15 cifre che permette di identificare univocamente ogni individuo cui viene associato, e il numero viene letto con un apposito lettore che viene passato delicatamente sulla zona in cui il chip è stato inserito. Una volta visualizzato il numero il codice, è sufficiente inserirlo nel database per ottenere tutti i dati relativi all’animale e al suo umano di riferimento.
L’importanza del microchip è insomma duplice, e sempre più amministrazione si sono accorte di quanto possa rivelarsi utile finanziare giornate dedicate alla microchippatura per prevenire gli abbandoni. Anche il Comune di Roma lo ha fatto, attivando un nuovo servizio di erogazione di prestazioni veterinarie rivolto ai privati cittadini e alle associazioni, che verrà portato avanti in collaborazione con la Asl sino a esaurimento dei fondi a disposizione e che assicura sterilizzazione e applicazione del microchip per gratuitamente per famiglie a basso reddito e per volontari e associazioni.