Roma resta, ancora, senza un Garante per il benessere e la tutela degli animali a un anno dalla chiusura del bando pubblicato dal Comune per individuare questa figura. A denunciarlo sono sia le associazioni animaliste sia l’opposizione del sindaco Roberto Gualtieri, nello specifico Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Campidoglio.
«Mentre in città continuano ad avvenire fatti sconvolgenti, di sofferenza e morte, che potevano e dovevano essere materia del Garante degli animali, il silenzio dell’amministrazione Gualtieri non solo imbarazza, ma a questo punto ci viene il sospetto che sia complice indiretto di questi accadimenti – attacca Sartori – Ricordo al sindaco che anche l’Europa è interessata a questa nomina proprio perché non è solo una esigenza nazionale. Grandi città come Milano, Torino e Firenze hanno scelto da anni questa figura essenziale per il benessere animale, garanzia di legalità e un punto di riferimento per i cittadini e volontari».
Il bando per la ricerca del Garante per il benessere e la tutela degli animali era stato pubblicato nel novembre del 2022, dopo che l’Assemblea Capitolina, ad agosto, aveva approvato la proposta ad hoc dei consiglieri delle Commissioni Ambiente e Roma Capitale-Innovazione Tecnologica. Le manifestazioni di interesse potevano essere inviate sino al 2 dicembre 2022, ma a distanza di oltre un anno il Comune non ha fornito alcuna indicazione in merito alla scelta di una persona che possa ricoprire la carica. Un ruolo certamente impegnativo, tenuto conto delle numerose problematiche che il Garante deve affrontare, dall’epidemia di peste suina africana alla gestione delle colonie feline passando per i due canili comunali, Muratella – il più grande canile sanitario d’Italia – e Ponte Marconi. Entrambi estremamente problematici, come dimostrano le numerose segnalazioni relative a decessi considerati sospetti dalle associazioni, e le difficoltà che si sono registrate nell’affidarne la gestione. C’è poi la costruzione del primo ospedale veterinario pubblico di Roma, un progetto pionieristico confermato dal sindaco Gualtieri che dovrebbe modificare radicalmente la sanità animale, a cominciare proprio dalla Capitale.
Il Garante deve essere nominato dal Sindaco, sentito il parere della Commissione Ambiente, dopo l’esame delle candidature, e una volta nominato resterà in carica per la durata del mandato del Sindaco e fino all'entrata in carica del suo successore. Svolgerà i propri compiti a titolo gratuito in piena autonomia senza subordinazione gerarchica all’Amministrazione. Il dubbio sorto, dunque, è che le responsabilità e l’impegno derivanti dalla carica possano avere spaventato potenziali candidati, ma secondo Santori «non manca neanche il materiale umano perché numerose sono state le candidature interessate a ricoprire l’incarico, e quasi tutte figure di comprovata esperienza, competenza e professionalità nella materia del benessere, della tutela e dei diritti degli animali».
«Ci appelliamo al sindaco Gualtieri affinché si faccia carico di questa nomina e per una volta sia il primo cittadino – conclude Santori – superando le resistenze interne del partito e nominando la figura migliore a difesa dei nostri animali». Anche dalle associazioni era arrivato, a ottobre, un appello simile, nello specifico da Oipa, che in occasione della consegna delle targhe ufficiali da parte del Comune alle colonie feline cittadine aveva chiesto che «la nomina arrivi presto: a Roma c’è tanto bisogno di un rappresentante degli animali, per la loro tutela e per la gestione del randagismo – ha detto la delegata dell’Oipa di Roma, Francesca Lavarini – Troppo spesso alle associazioni è “delegato” il compito d’intervenire per la protezione degli animali più indifesi, laddove gli uffici competenti non intervengono per mancanza di organizzazione o di fondi. Sottolineiamo che associazioni vivono grazie alle donazioni dei cittadini e fanno quel che possono, ma non è mai abbastanza. Gli animali della Capitale, quelli più soli e indifesi, hanno bisogno di una più efficiente mano pubblica anche comunale e regionale».