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16 Luglio 2022
14:31

Roma, allarme per i laghetti cittadini: «La siccità sta uccidendo pesci e tartarughe»

Laghetti e stagni sempre più aridi, si esauriscono le fonti che li alimentano. E le specie animali che popolano quelli di Villa Pamphily e del parco regionale dell'Appia Antica sono a rischio sopravvivenza.

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L’estrema siccità che caratterizza tutta Italia in questa estate bollente sta avendo pesanti ripercussioni anche sugli specchi acquei dei parchi cittadini, mettendo a dura prova la sopravvivenza delle specie che li popolano. Succede anche a Roma, dove sono due in particolare le situazioni critiche: il lago del Giglio, a Villa Pamphilj, e il laghetto degli Acquedotti nel parco regionale dell’Appia Antica.

A lanciare l’allarme per Villa Pamphlj sono stati, per primi, alcuni frequentatori abituali che hanno notato come il lago, popolato da pesci e tartarughe, si stia trasformando in una sorta di palude. Un allarme rilanciato dall’Associazione per Villa Pamphilj, che da anni si occupa della tutela e della valorizzazione del grande parco romano: «È un’estate aridissima e le previsioni meteo nei prossimi giorni avvertono che ci sarà la più potente ondata di caldo del 2022, con temperature in aumento e massime intorno ai 40 gradi e assenza di piogge – hanno sottolineato i volontari – Davanti a questo quadro siamo sempre più preoccupati per il lago del Giglio e per i suoi abitanti. L’acqua nel giro di pochi giorni è arrivata a metà del lago, gli argini si sono abbassati di oltre un metro: è poca, ferma e calda ed è diventata un ambiente ostile soprattutto per i pesci, se va avanti così potrebbero soffrire per la mancanza d’ossigeno».

L’associazione ha già segnalato la situazione del lago al Dipartimento Benessere degli Animali, all’Asl 3 e ad Acea (la partecipata del Comune che si occupa della rete idrica) affinché «mettano in atto un attento monitoraggio e nel caso un approvvigionamento idrico d’emergenza per la salvezza degli animali presenti». Una richiesta rilanciata dal vicepresidente della commissione Ambiente M5S, Daniele Diaco, e dalla capogruppo del Municipio XII, Alessandro Galletti.

«Le condizioni in cui versa il laghetto del Giglio di Villa Pamphilj sono sempre più preoccupanti – hanno sottolineato in una nota – La persistente siccità di questi ultimi mesi, come evidenziato dall'Associazione per Villa Pamphilj e dai residenti di zona, sta causando il parziale prosciugamento del livello dell'acqua, mettendo a repentaglio la vita della fauna lacustre tra cui pesci, tartarughe d'acqua, cigni e aironi». La richiesta rivolta al sindaco Roberto Gualtieri e all'assessora all'Ambiente, Sabrina Alfonsi, è dunque quella di monitorare la situazione, appunto, e «attivarsi il prima possibile per scongiurare potenziali conseguenze catastrofiche per la popolazione animale presente nel lago».

Situazione drammatica anche nel parco regionale dell'Appia Antica

Anche l’associazione Earth, che ha ricevuto moltissime segnalazioni da cittadini preoccupati, si è interessata delle condizioni critiche in cui versa il lago, dipingendo uno scenario ancora più fosco: «I cadaveri galleggiano nelle acque paludose e si scorgono in pozze ormai asciutte, e questo ha indotto alcune persone a catturare i superstiti per cercare di salvarli trasferendoli in altre pozze», hanno denunciato in una nota, parlando anche del parco regionale dell'Appia Antica, dove è stata registrata «una preoccupante diminuzione del livello dell'acqua del laghetto degli Acquedotti, alimentato artificialmente dall'Acquedotto Felice, e i pesci si sono radunati accalcandosi centralmente, nel punto più alto dove ancora riescono a trovare sufficiente acqua. È necessario provvedere con l'ausilio di autobotti al ripristino del livello dell'acqua in modo da consentire alla fauna di sopravvivere».

laghetto acquedotti siccità
Il laghetto degli Acquedotti

Era stata la stessa direzione del parco a parlare di «siccità eccezionale» lo scorso 6 luglio, chiarendo che «le sorgenti si stanno lentamente esaurendo, e quello che è ora sotto gli occhi di tutti è il risultato. I cambiamenti climatici sono evidenti e poco c’è da fare nell’immediato, è il corso della natura. Lo stato del laghetto è un monito per tutti noi riguardo all’impegno a non consumare acqua più del dovuto. Per quanto riguarda pesci e tartarughe, essi non dovrebbero essere lì, non si tratta di fauna autoctona e chi li ha portati e abbandonati ha sbagliato».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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