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15 Aprile 2023
11:00

Rogna nel gatto: sintomi, cura e come si trasmette

La rogna nel gatto, detta anche scabbia felina, è causata dal parassita Notoedres cati. Si trasmette per contatto ed è molto contagiosa. I sintomi sono intenso prurito e dermatite con scaglie. Si cura con farmaci per via sistemica e bagni medica. Raramente si trasmette all'uomo.

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Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
gatto nero

La rogna nel gatto, sostenuta dal parassita Notoedres cati, è comunemente chiamata scabbia felina. La malattia è molto contagiosa e si trasmette per contatto da animale malato ad animale sano. I gatti colpiti manifestano un intenso prurito che si accompagna a dermatite con produzione di scaglie. Le elezioni sono maggiormente visibili alla testa e al collo per poi estendersi a tutto il corpo. La diagnosi di conferma è effettuata con esame microscopico del raschiato cutaneo. La terapia prevede la somministrazione di farmaci per via sistemica. In rari casi si trasmette all'uomo e/o ad altre specie di carnivori.

Cause e modalità di trasmissione

Il gatto può essere affetto da varie parassitosi cutanee. Tra queste, una forma non molto frequente è causata da Notoedres cati: un piccolo parassita esterno della cute, simile a quello della rogna sarcoptica del cane, agente della scabbia felina.

Il ciclo di vita del parassita si svolge sul corpo del gatto. Le femmine gravide scavano delle piccole gallerie nella superficie cutanea deponendo le uova. Successivamente queste si schiudono formando delle larve che poi diventano parassiti adulti. Il ciclo si completa in un periodo di tempo da una a tre settimane.

La malattia è molto contagiosa e la trasmissione avviene da animale malato ad animale sano.

Raramente la scabbia felina si trasmette all’uomo e/o ad altre specie (cane, coniglio, volpi) che possono manifestare una dermatite transitoria. Il contagio avviene generalmente per contatto diretto.

Altri tipi di rogna del gatto sono:

Rogna otodettica: è causata da un acaro Otodectes cynotis che si localizza nel padiglione auricolare procurando dermatite e prurito intenso alle orecchie

Rogna demodettica: causata da Demodex cati che può dar luogo a forme localizzate o generalizzate, queste ultime molto più gravi.In genere sono conseguenza di stati immunodepressivi. La manifestazione clinica più frequente è l'infiammazione del follicolo pilifero (follicolite).

Infine, nel gatto soprattutto giovane può essere diagnosticata una rogna da Cheyletiella. La presenza di questo acaro può determinare una dermatite pruriginosa sebbene in alcuni casi è asintomatica. Può trasmettersi all'uomo in cui induce una dermatite transitoria

Sintomi della rogna nel gatto

La rogna notoedrica è tipicamente una malattia della pelle che, a seguito dell’infestione parassitaria, manifesta una forte infiammazione con formazione di croste e scaglie ed aree senza pelo (alopecia). La malattia  causa un prurito intenso all’animale che grattandosi si può procurare piccole ferite o traumi con conseguente infezione. La scabbia felina compara inizialmente sul collo e sui padiglioni auricolari espande rapidamente alla regione della testa fino a coinvolgere l’intero corpo dell’animale. Se il gatto non viene curato può andare incontro ad un grave stato di inanizione e debilitazione generale.

Diagnosi

In base all’osservazione clinica il medico veterinario può effettuare una diagnosi di sospetto che poi viene confermata con un esame microscopico del raschiato cutaneo. Gli acari sono facilmente riconoscibili al microscopio tuttavia, la loro assenza non esclude completamente una diagnosi di rogna notoedrica.

Come si cura la rogna nel gatto

La terapia prevede l’impiego di farmaci per via sistemica (es. selamectina) a cui si può associare un trattamento topico con bagni medicati per lenire il prurito e la presenza di desquamazioni. Se sono presenti infezioni cutanee sostenute da batteri sarà necessario somministrare antibiotici.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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