Rodi brucia ma anche da altre zone della Grecia arrivano immagini terribili di hotel e case distrutte dalle fiamme, di aree di vegetazione importanti che non esistono più, di abitanti e vacanzieri sfollati e di tanti, tantissimi, animali dispersi o uccisi dagli incendi fuori controllo. Le associazioni e i volontari chiedono aiuto, i Vigili del Fuoco salvano gli umani in pericolo e con lo stesso impegno recuperano gli animali spaventati ancora in vita o i loro cadaveri carbonizzati sul ciglio delle strade.
Un bilancio delle vittime è ancora molto difficile da fare, perché bisognerebbe sapere cosa è successo anche ai tanti cani legati a catena e agli animali in gabbia nelle stalle e nelle fattorie andate a fuoco. Per ora ciò che si può fare è soltanto continuare ad aiutare e a salvare quando si più.
E intanto, mentre i Vigili del Fuoco continuano a lavorare duramente per domare le fiamme, volontari e veterinari stanno cercando di soccorrere quante più vite possibili, ma non è facile. A Galatsi, sulla terraferma, si è creato un punto di accoglienza per gli animali evacuati principalmente dai rifugi e dalle case di Keratea, Kalyvia, Lagonissi.
Gli operatori che gestiscono il ricovero aggiornano l'account Instagram spiegando cosa sta succedendo e di cosa hanno bisogno: lampade a batteria, pneumatici e volontari, tanti volontari, per i turni mattutini e serali perché il centro opera 24 ore su 24 al fine di farsi trovare sempre pronto ad ogni arrivo. I servizi veterinari hanno messo a disposizione i propri mezzi per raggiungere i punti più critici, invitando tutti a contattarli per segnalare gli animali feriti.
Varie cliniche si sono attrezzate per offrire le prime immediate cure agli animali recuperati, che presentano quasi tutti ustioni sul corpo. Medici e animalisti si sono rivolti alla popolazione, lanciando più di un appello. Come quello di non lasciare gli animali intrappolati nei box, nelle stalle o legati a catena, ma liberarli per dare loro la possibilità di mettersi in salvo, e quello di riempire scodelle d’acqua fresca e collocarle sul territorio affinché gli animali possano dissetarsi. Anche le condizioni delle specie selvatiche destano preoccupazione specialmente i famosi cervi e daini di Rodi, simbolo dell’isola.
L’impatto delle fiamme sugli animali e sull'ecosistema in cui vivono, soprattutto quando si tratta di incendi di queste dimensioni, può essere davvero devastante. I roghi distruggono gli habitat naturali restringendo di conseguenza le aree dove gli animali vivono e cacciano, distruggono le fonti di cibo causando carenze alimentari e nutrizionali e compromettono le risorse idriche disponibili attraverso la contaminazione delle fonti d'acqua.
Inoltre, gli incendi possono influire sulla riproduzione degli animali, interrompendo il ciclo riproduttivo e portando a una diminuzione delle popolazioni locali. Possono separare le comunità animali, rendendo più difficile la ricostituzione dei gruppi sociali e l'interazione tra specie. E, infine, una volta spenti i roghi, molti animali possono risultare più vulnerabili agli attacchi dei predatori, poiché l'ambiente è reso più aperto e privo di rifugi naturali.
Tutto questo significa alterare l'ecosistema in modo significativo, influenzando le dinamiche delle specie e la composizione delle comunità animali e vegetali. Già così è abbastanza terribile, soprattutto se si pensa che la maggior parte dei fuochi sono dolosi, ma a peggiorare la situazione c’è anche un altro aspetto: che gli effetti permarranno per lunghissimo tempo.