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2 Ottobre 2024
9:00

Ritrovata una rana ormai ritenuta estinta in Ecuador: non si vedeva da oltre 100 anni

Scomparsa per oltre un secolo, questa piccola rana ecuadoriana è stata ritrovata viva e vegeta: un ritrovamento che riaccende le speranza di conservazione per l'intero ecosistema in cui vive.

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Pristimantis ruidus. Foto da Sánchez–Nivicela et al., 2024

Dopo oltre un secolo di assenza, una rana ormai ritenuta definitivamente estinta ha fatto la sua ricomparsa tra le foreste delle Ande ecuadoriane, alimentando nuove speranze tra gli scienziati che si occupano di conservazione. Nel 2022, durante una spedizione notturna nella foresta di Molleturo, il biologo Juan Sánchez-Nivicela e il suo team si sono infatti imbattuti in due esemplari di Pristimantis ruidus, una specie di rana che non veniva avvistata in natura addirittura dal 1922. La scoperta è stata recentemente pubblicata sulla rivista Zoosystematics and Evolution.

Classificata dall'Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN) come "Probabilmente estinta", Pristimantis ruidus era conosciuta solo grazie ad alcuni vecchi campioni raccolti per la prima e ultima volta nel 1922 dallo zoologo George H. Tate. Ci vollero poi addirittura più di 50 anni per darle un nome e descriverla ufficialmente, cosa avvenuta solo nel 1979, ma anche allora tutto ciò che si sapeva su questa specie si basava solo sui vecchi e polverosi campioni raccolti da Tate.

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Mappa dell’Ecuador che mostra il punto in cui sono state trovate le due rane. Immagine da Sánchez–Nivicela et al., 2024

Ora, grazie a queste prima osservazioni in natura e al confronto genetico con altre specie appartenenti al genere Pristimantis, abbiamo la conferma che è ancora lì fuori. Il ritrovamento di queste due rane, entrambe femmine, oltre a rappresentare un evento eccezionale di per sé, potrebbero anche riaccendere le speranze per la conservazione di questi minacciati ecosistemi ecuadoriani. Le foreste in cui è stata ritrovata P. ruidus hanno infatti perso circa il 70% della loro estensione originaria a causa delle attività umane, soprattutto deforestazione ed estrazioni minerarie.

Gli scienziati sperano quindi che questa scoperta possa contribuire a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di proteggere gli habitat naturali minacciati e a incentivare nuovi finanziamenti e progetti di conservazione. Il team guidato da Sánchez-Nivicela continuerà quindi a esplorare la foresta di Molleturo nella speranza di trovare nuove popolazioni e, perché no, altre specie rare o ritenute ormai estinte. Mantenere i riflettori puntati sulla crisi della biodiversità è più urgente che mai: solamente rimanendo tra gli anfibi, ben 41% delle specie rischia seriamente l'estinzione.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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