Ermes è un Bulldog Americano misteriosamente scomparso dalla sua abitazione a Palermo nel 2019, fidato compagno di Salvatore che lo ha cercato instancabilmente per tre lunghi anni prima di riconoscerlo in una foto su Facebook condivisa da Verona.
Questa è una storia che ha dell’inverosimile, raccontata a Kodami direttamente proprio da Nicola Alessandro, colui che ha reso possibile un ricongiungimento, a distanza di tre anni, tra un pet mate che non ha mai perso le speranze di ritrovare il suo migliore amico a quattro zampe di cui si erano perse le tracce e un cane che ha sofferto la lontananza dai propri affetti.
«Non avevo mai visto qualcosa di così bello in vent’anni di volontariato. Ho vissuto il momento dell’incontro con le lacrime agli occhi», inizia così il racconto di Nicola che in questa storia è un protagonista chiave, dato che se lui non avesse creato un post su Facebook, tra l’altro finalizzato ad un’eventuale adozione di Ermes, a quest’ora non sarebbe stato testimone del miracolo accaduto.
L’incipit avviene a Palermo quando, durante quella che sembrava essere un’ordinaria mattina di un autunno del 2019, Salvatore si allontana da casa giusto il tempo di andare alla bottega più vicina per comprare il pane e, al rientro, non trova più il suo amico scodinzolante con cui ha condiviso gioie e dolori di una vita. In pochi minuti vengono stravolte due esistenze: quella del pet mate che inizierà ad investigare e ricercare incessantemente il proprio amico fidato setacciando ogni quartiere della città e soprattutto la zona dove viveva con Ermes, un cane a cui verranno sottratti affetti, punti di riferimento e abitudini di vita per tre anni.
Ermes aveva da sempre vissuto in casa e, così come ogni individuo umano e animale che condivide con la propria famiglia gli stessi spazi e lo stesso tempo, conosceva gli orari di uscita e di ritorno di Salvatore che oltretutto aveva posto in essere tutte le accortezze affinché nessuno dei propri animali potesse tentare una fuga: l’abitazione da cui il cane è scomparso sorgeva infatti in un giardinetto recintato e in sicurezza.
La denuncia di scomparsa alle autorità fu immediata e Salvatore, i suoi parenti e i suoi amici non si sono dati mai pace fino al giorno in cui un post su Facebook ha stravolto nuovamente molteplici esistenze, riaprendo vecchie ferite e riaccendendo nuove speranze.
Dove è stato Ermes durante i tre anni di assenza da casa, cos’abbia visto e soprattutto in compagnia di chi abbia vissuto non si sa ad oggi: il cane è stato ritrovato a distanza di anni in un paese lontano 21 km da Palermo, precisamente a Giacalone, nel bel mezzo di una strada e sotto un temporale da una volontaria che, vedendolo smarrito e confuso, lo ha poi portato in una pensione con la speranza di risalire agli eventuali compagni umani o di trovargli una sistemazione diversa.
Il ruolo della volontaria di Giacalone è cruciale in questa storia: infatti la donna si è premurata di controllare, come primo step, la presenza del microchip e, in occasione di questa verifica, si è accorta che il cane aveva una ferita al collo, proprio nella zona in cui di solito i veterinari applicano il dispositivo elettronico. Un segno ambiguo che è diventato certezza nel momento in cui, tre anni dopo, Salvatore ha confermato, fornendo i documenti, la regolare iscrizione all’anagrafe canina del suo cane e, di conseguenza, l’effettiva presenza del microchip che sarà sicuramente stato estratto con forza da chi ha detenuto illegalmente l’animale per tutto questo tempo.
Ermes è rimasto più di un anno in uno stallo privato, dentro un box, con altri compagni animali sfortunati come lui, in attesa di qualcuno che potesse riconoscerlo o altrimenti adottarlo regalandogli una seconda possibilità, fino al giorno in cui le strade della volontaria di Giacalone e quelle di Nicola, volontario di Monreale, si sono incrociate. La donna ha chiesto al collega un aiuto per trovare una sistemazione al Bulldog e la ruota della fortuna, stavolta, è girata a favore di Ermes.
«Mi ha chiesto una mano per cercare di trovare una collocazione al Bulldog americano che aveva trovato un anno prima – spiega Nicola – Lei non ha molta dimestichezza con l’uso dei social, io invece sono “più conosciuto” da questo punto di vista e così ho accettato di aiutarla, ho creato un post caricando la foto del cane, descrivendone la storia e inserendo il mio recapito telefonico».
Dalla condivisione del post di Nicola in poi è stato un susseguirsi di emozioni che solo chi si ritrova, sfortunatamente, a vivere una situazione di distacco coatto dal proprio compagno animale può comprendere.
Il post di Nicola ad oggi conta centinaia di visualizzazioni e proprio una di queste cento è arrivata fino a Verona sulla bacheca Facebook di un utente che ha ricondiviso la storia del cane ritrovato sotto un temporale a Giacalone: è stato un clic dal nord Italia, quindi, a far arrivare sullo schermo del cellulare di Salvatore l’immagine di Ermes e dei suoi occhi supplichevoli di aiuto.
Palermo, Giacalone, Verona e ancora Palermo: la foto di Ermes ha fatto il giro di tutta Italia e, in pochi giorni è arrivata sul profilo giusto, all’indirizzo URL del suo pet mate che mai si sarebbe aspettato un ritrovamento del genere.
«Dopo qualche giorno dalla pubblicazione del post vengo contattato da un certo Salvatore che mi spiega essere la persona di riferimento del Bulldog americano. Per i primi secondi ho pensato che potesse essere una segnalazione fittizia di qualcuno che volesse accaparrarsi un cane di razza e quindi, senza credere tanto al fatto che quella potesse essere la verità, ho iniziato a fare domande e a chiedere se avesse una foto per confrontarla con il cane di Giacalone – continua Nicola – Quando ho visto la foto non ho potuto credere ai miei occhi: ogni pelo, ogni macchia, ogni connotato era uguale identico al cagnone del mio post».
Attimi di incredulità, misti a felicità e a innumerevoli dubbi a cui è seguito un timido «potrei rivederlo per favore? Mi manca tantissimo», di Salvatore a Nicola, il quale non ha potuto fare altro che accettare.
Nel frattempo, il post, oltre ad essere arrivato a Salvatore, era giunto anche ad un’associazione animalista del nord che si era offerta di prendere in carico la situazione di Ermes, offrendo ospitalità presso uno dei loro rifugi frequentato da più persone e quindi con più possibilità di adozione per l’animale. Era tutto pronto, staffetta compresa, ed Ermes sarebbe dovuto partire verso un’altra ulteriore vita il 15 novembre, ma per sua fortuna il 13 invece è avvenuto l’incontro con la sua famiglia di sempre.
«Non riesco a spiegare l’emozione di quel momento. Il cane sembrava un pazzo. Quando ha visto Salvatore è stato per qualche attimo fermo immobile e poi si è catapultato verso di lui, ha iniziato a sbavare e a saltare letteralmente di gioia – continua Nicola – I miei ricordi sono offuscati dalle lacrime, non riuscivo più a vedere bene la scena perché piangevo come un bambino. Ho visto un uomo inginocchiarsi ad un cane, afferrargli la testa e stringerlo in un abbraccio commosso. Ho visto un cane saltare un metro da terra e dall’emozione buttare giù il suo amico umano facendogli delle feste infinite».
Quello che sembrava il capitolo più brutto della storia di un cane smarrito si è trasformato, nel giro di pochi giorni e grazie all’operato di entrambi i volontari, in un miracolo che ha coinvolto e sconvolto diverse esistenze.
«Salvatore era restio alla possibilità di rendere pubblica questa storia ma io credo che sia doveroso almeno da parte mia raccontare a tutti il lieto fine che ha avuto, allo scopo di dare speranza a chiunque abbia da tempo smarrito un animale e soprattutto per sottolineare che furti e rapimenti dei cani sono purtroppo fenomeni in frequente crescita – conclude Nicola – Vorrei così che la gente sappia cosa c’è dietro l’operato dei volontari: l’incontro tra Ermes e Salvatore è stato possibile solo grazie alla signora di Giacalone che non ha fatto finta di non vedere un cane smarrito in mezzo alla strada e grazie a me e ai tanti che condividono gli appelli sui social. Questo è un caso di come la tecnologia può essere nostra amica».
Salvatore ed Ermes si sono ricongiunti da qualche settimana e hanno ripreso a vivere quella quotidianità e normalità di cui sono stati privati per tanto, troppo tempo. In questi tre anni le vite di ognuno di loro hanno preso strade diverse, hanno subito radicali cambiamenti dovuti alla separazione forzata, ma una cosa non è cambiata: l’amore e l’affetto reciproco, testimoniato da Nicola e regalato ai lettori di Kodami.