Nel corso dei millenni, si sono avvicendati moltissimi artisti e diverse correnti artistiche, che hanno permesso all'umanità di ammirare opere grandiose come "Guernica" di Pablo Picasso o la meravigliosa Cappella degli Scrovegni di Giotto. Per quanto però la maggioranza delle opere d'arte siano riusciti a comunicare al pubblico un'emozione o il pensiero del corrispettivo autore, le opere pittoriche provenienti dall'era glaciale mantengono intatto dopo migliaia di anni il loro mistero, mantenendo le origini pittoriche per buona parte imperscrutabili anche a seguito di decine di studi approfonditi.
Essendo stati prodotti da menti sconosciute e probabilmente anche molto differenti dalle nostre, i disegni scoperti a Lascaux, in varie parti dell'Inghilterra come a Palermo, nelle famose grotte dell'Addaura, o in Spagna, fanno sorgere ancora molte domande e sono molto più numerose le questioni in sospeso che le certezze, dietro la produzione di queste opere.
Un restauratore di mobili londinese, Ben Bacon, recentemente è riuscito però ad attribuire un significato ad alcuni disegni rupestri realizzati in tutta Europa. Una scoperta cruciale che ha aiutato a capire perché i cacciatori-raccoglitori dedicassero così tanto tempo nel proporre queste opere all'interno delle grotte.
Bacon ha analizzato i segni attorno al capo di alcuni animali disegnati all'interno delle grotte, concludendo che potrebbero riassumere una sorte di calendario lunare utile per prevedere le migrazioni e i cicli riproduttivi delle specie rappresentate.
Dopo aver analizzato le figure raffigurate all'interno di moltissime grotte europee, trascorrendo innumerevoli ore cercando di decodificare il sistema di "proto-scrittura" presente attorno ai disegni, Bacon ha contattato un team di specialisti, convinto che potessero aiutarlo a comprendere determinate questioni che lui stesso aveva sollevato sulla differenza riscontrata in alcune grotte di epoche differenti. Con sua grande sorpresa, gli esperti però si sono dichiarati inconsapevoli di tali questioni e dei suoi progressi. E verificando la bontà della sua richiesta di collaborazione, hanno creato dal nulla una equipe di professionisti per procedere insieme.
Dopo successive verifiche, il team composto da archeologi, paleontologi, zoologi, astronomi e storici dell'arte – tra cui due professori della Durham University e uno dell'University College di Londra – ha dimostrato la validità della teoria di Bacon, ovvero di come i primi europei usavano alcuni tratti attorno ai disegni rupestri per prendere appunti sui tempi dei cicli riproduttivi degli animali. La scoperta è stata pubblicata recentemente con un articolo sul Cambridge Archaeological Journal, facendo riferimento a circa 600 immagini rupestri studiati.
Paul Pettitt, archeologo della Durham University, ha dichiarato di essere «estremamente contento di aver preso la cosa sul serio» quando Bacon lo ha contattato. «I risultati mostrano che i cacciatori-raccoglitori dell'era glaciale sono stati i primi a utilizzare un calendario sistemico e segni per registrare informazioni sui principali eventi ecologici all'interno di quel calendario».
Per anni gli archeologi avevano creduto che i disegni potessero svolgere ruoli cerimoniali o religiosi o che potessero rappresentare solo l'estro particolare di qualche mente artistica che si era sviluppata all'epoca. La nuova proposta di Bacon però cambia completamente il paradigma di tutte le precedenti speculazioni.
Usando i cicli di nascita delle specie che erano presenti ieri come oggi, il team ha dedotto che il numero di segni associati alla testa di ciascun animale presente nei reperti rupestri indicava per mese lunare il periodo di quando questi entravano in calore. In particolare Bacon ha ritenuto che l'inclusione di un segno "Y", formato dall'aggiunta di una linea divergente a un'altra, significasse "partorire", poiché il segno ricorda molto il sesso femminile collegato ad un cordone ombelicale.
Persino gli stessi disegni dei pesci possono essere interpretati con la stessa tecnica: i tratti all'interno di certi tratti potrebbero infatti raffigurare il mese in cui le specie fornivano maggiori uova.
Non si sa se gli artisti che hanno disegnato questi reperti fossero più interessati ad ideare un sistema per calcolare il tempo o per delineare i periodi migliori di caccia durante l'anno, però si ritiene che i disegni potessero fungere ad entrambi gli scopi, in quanto per le popolazioni antiche era importante sia sapere in quale periodo era più conveniente andare a caccia di determinati animali sia ideare un calendario completo con cui discriminare le stagioni.
Pettit sugli esiti della scoperta ha aggiunto: «I risultati mostrano che i cacciatori-raccoglitori dell'era glaciale furono i primi a utilizzare un calendario sistemico per registrare informazioni sui principali eventi ecologici all'interno di quel calendari. A nostra volta, noi siamo in grado di dimostrare che queste persone – che hanno lasciato un'eredità pesante nell'arte grazie alle grotte di Lascaux e Altamira – hanno anche lasciato un record di cronometraggio antico che alla fine sarebbe divenuta una tecnologia comune tra la nostra specie».