video suggerito
video suggerito
11 Marzo 2022
12:34

Rimini, trovato il capriolo nascosto da mesi in aeroporto: ora è in salvo in un’area protetta

Anche a causa del lockdown ne aveva approfittato ed era riuscita, tra il silenzio di una comunità umana che non viaggiava più come prima, a intrufolarsi nell’area dell’aeroporto di Rimini. Il capriolo Federica, dopo mesi, finalmente è stata trovata e messa in salvo.

2.839 condivisioni
Immagine

Anche a causa del lockdown ne aveva approfittato ed era riuscita, tra il silenzio di una comunità umana che non viaggiava più come prima, a intrufolarsi nell’area dell’aeroporto di Rimini. Dopo che a un certo punto c'è chi ha pensato di volerla uccidere per una questione di sicurezza dello scalo, gli animalisti che hanno alzato gli scudi e per Federica, la femmina di capriolo, sono iniziate le ricerche per salvarla. Dopo mesi, finalmente, è stata trovata e messa in salvo.

«Dopo un iniziale tentativo di sedare l’animale, il veterinario del Cras, il dottor Danilo Lanci, ha preferito non utilizzare l’arma per evitare che l’animale, molto veloce sul terreno, riportasse danni – spiegano dal Cras di Rimini – È stata quindi montata la rete di cattura con cui, in pochi minuti, l’animale è stato messo in sicurezza».

Trionfano gli animalisti. «Finalmente Federica è stata messa in sicurezza – dicono da Fondazione Cetacea, una delle organizzazioni che più si è spesa per salvarla – In un primo momento ne era stata decretata la soppressione che era stata impedita dalla forte protesta di animalisti e ambientalisti. All’inizio si era sostenuto trattarsi di un giovane maschio ma la cosa era stata smentita da un esperto umbro, incaricato dalla Provincia di fare un sopralluogo, che aveva accertato trattarsi di una femmina con un cucciolo». «Del cucciolo si sono perse le tracce all’inizio dell’autunno – proseguono nel racconto – Restava lei, Federica. Le avevamo dato questo nome anche perché è più facile identificarla per le persone e più difficile sopprimerl». A compiere l’impresa di spingerla in un’area di sicurezza è stato il team dello Stacip (Servizio territoriale agricoltura, caccia e pesca) della Regione e le guardie venatorie provinciali. «A loro vanno i nostri complimenti», commentano da Cetacea.

Dal Centro di recupero animali selvatici di Rimini Federica è stata portata nel Parco del Sasso Simone e Simoncello, a confine tra la Romagna e le Marche. Sul suo orecchio destro è stata apposta un’etichetta gialla con il numero 53. Una marca auricolare grazie alla quale non sarà più cacciabile. E Federica potrà continuare a scorrazzare nel Montefeltro in tutta serenità, senza che nessuno possa più mettere in dubbio la sua sopravvivenza.

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social