Non hanno potuto far altro che chiamare una ditta per il trasporto e consegnare i corpi all’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Piemonte e della Liguria. Due cani sono stati trovati morti in un appartamento dove gli agenti del commissariato Foce, lunedì 9 maggio, sono entrati per uno sfratto esecutivo. Di fronte alla macabra scoperta, l’ufficiale giudiziario, intervenuto insieme ai poliziotti, ha bloccato lo sfratto in attesa dell’esito dell’autopsia dei due animali.
Il cane di piccola taglia e l’altro meticcio più grande a quanto pare vivevano con l’inquilina, assente al momento dello sfratto. Resta appunto ancora da accertare anche la custodia dei cani e la posizione della donna che risulta a oggi a piede libero.
Come spiega l'avvocato Salvatore Cappai, nel caso in cui si accerti una responsabilità della donna (quindi con esclusione di eventuali cause di giustificazione, che al momento non sono note) e in caso dalle autopsie dovesse emergere che la morte è stata causata dalla condizione di abbandono dei due cani all'interno dell'abitazione, senza cibo né acqua, la donna rischia una denuncia per il reato di maltrattamento di animali, con pena aumentata per via della morte degli stessi. Questa fattispecie è prevista all'articolo 544 ter del codice penale, secondo cui: "chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale".
Nell'ipotesi più grave, potrebbe persino rischiare l'accusa di uccisione di animali prevista all'art. 544 bis, norma che punisce con la reclusione da quattro mesi a due anni "chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale".
È il secondo caso a Genova, nel giro di pochi mesi, per cui degli sfratti esecutivi sono stati bloccati per il ritrovamento nell’appartamento, sottoposto al procedimento, di animali. Nella prima casa gli ex inquilini si erano chiusi dietro la porta lasciando i due cani di proprietà con un cartello “non possiamo tenerli”, nel secondo caso l’epilogo è stato drammatico: i due animali hanno perso la vita.