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17 Ottobre 2021
18:00

Riccione: al canile il controllo dei veterinari: animali tutti in ottime condizioni

Quando l'Azienda sanitaria locale è andata sul posto per fare i controlli ha preso atto di una cosa: gli animali sono in ottime condizioni, i box dove sono ospitati gli animali sono a norma e tutti i cani vengono seguiti in modo personalizzato, con alimentazioni e piani alimentari declinati in relazione alle singole esigenze. Dei 105 posti a disposizione il canile di Riccione ne ha occupati solo 41 perché, come spiega Massimiliano Lemmo, che dell’associazione “E l’uomo incontrò il cane – Konrad Lorenz” che lo gestisce ne è il presidente, «è stata attuata una profonda politica di adozioni».

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Quando l'Azienda sanitaria locale è andata sul posto per fare i controlli ha preso atto della situazione: gli animali sono in ottime condizioni, i box dove sono ospitati sono a norma e tutti i cani vengono seguiti in modo personalizzato, con alimentazioni e piani alimentari declinati in relazione alle singole esigenze. Dei 105 posti a disposizione il canile di Riccione ne ha occupati solo 41 perché, come spiega Massimiliano Lemmo, che dell’associazione “E l’uomo incontrò il cane – Konrad Lorenz” che lo gestisce ne è il presidente, «è stata attuata una profonda politica di adozioni». Una ventina, invece, i gatti presenti nella struttura.

Kodami a un mese di distanza è tornato sulla notizia per capire cosa è successo dopo che il Comune di Riccione ha voluto convocare il gestore del canile (l’associazione, appunto), per segnalazioni di presunti maltrattamenti agli animali. «L’Ausl è venuta ma non su segnalazione del Comune. Si è presentata per fare un audit – spiega Lemmo – Lo testimonia il fatto che lunedì 13 settembre sono venuti a Riccione, il 14 sono andati a Rimini e il 15 a Vallecchio. Era un controllo già in programma, come fanno tutti gli anni. Comunque, da questa visita il fatto concreto da sottolineare è l’accertamento del perfetto stato del benessere di tutti gli animali».

L’otto settembre i responsabili dell’area ambiente avevano convocato l’associazione. All’ordine del giorno dell'incontro un tema solo: “Chiarimenti sul benessere degli animali”. L'appuntamento concordato dalle parti si è poi tenuto il 24. «Appena arrivato i funzionari del Comune ci hanno detto subito che di maltrattamenti non ne volevano parlare perché  non ce n’erano – spiega Lemmo – Io invece volevo discutere proprio di questo perché sicuro dello stato del benessere animale. Siamo stati un’ora a parlare di amministrazione, spese e conti. Ho un dispiacere: il 24 settembre, quando sono stato convocato, non c’era nessun assessore ma erano presenti i dirigenti del settore ambiente».

Il canile comunale gestito dalla Lorenz (il cui servizio andrà a rinnovo il prossimo anno attraverso un bando pubblico), serve i Comuni di Riccione, Cattolica, Mondaino, Gemmano, Montefiore Conca, Montegridolfo, Montescudo-Montecolombo, Morciano di Romagna, Saludecio, San Clemente, San Giovanni in Marignano, Misano Adriatico e Coriano.

Ora è Lemmo a volerci veder chiaro. Attraverso i suoi legali ha scritto una lettera all’amministrazione comunale. «Abbiamo chiesto di fornirci le segnalazioni», spiega. «È giusto aprire porte e cassetti e far vedere quello che c’è dentro, specie se si gestisce una struttura pubblica e se si parla di animali. Ma sarebbe stato meglio passare ai fatti e controllare subito più che annunciare che saranno fatte delle verifiche», sottolinea.

Il Comune di Riccione lo scorso 11 ottobre ha risposto a Kodami dicendo che la segnalazione dell'amministrazione era stata trasmessa all'Ausl Romagna e che i veterinari stavano facendo le verifiche del caso.

Lemmo torna sui presunti maltrattamenti che avrebbero portato alle segnalazioni in Comune e precisa: «I collari a strozzo? Sono corde a scorrimento, strumenti usati a necessità. Perché se vado a recuperare un Maremmano che vive allo stato brado sulle colline romagnole dovrò usare un sistema di sicurezza, specie per farlo salire su un furgone e non farlo scappare, in modo che non vada sotto una macchina». E la museruola? «Nei miei cinque anni qui abbiamo avuto necessità di metterla una sola volta, a luglio di quest’anno. Un cane da caccia, un bracco tedesco, aveva un tumore alla vescica ed era stato operato. Lo abbiamo messo in box e gli avevamo fatto indossare il collare elisabettiano. Era stato anestetizzato e, come avviene anche per le persone, dopo l’anestesia al loro risveglio bisogna stare attenti. Il cane si era tolto l’elisabettiano e per evitare che si leccasse la ferita gli abbiamo messo una Baskerville che permette anche di tenergli la bocca aperta. Dico di più: non solo non gli abbiamo messo la museruola ma gli togliemmo la ciotola dell’acqua perché al risveglio non poteva bere. Qualcuno forse, per totale ignoranza, ha male interpretato».

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