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28 Giugno 2022
15:48

Riccio ucciso da un gruppo di liceali: «Genitori insegnino il rispetto per gli animali»

Un gruppo di giovanissimi del Torinese ha pestato a morte un riccio europeo e poi postato il corpo sui social. Un atto che secondo il Sindaco di Rivoli non è spia della presenza di una baby gang ma della mancata trasmissione del rispetto per gli animali dai genitori ai figli.

riccio rivoli

«Ci ha chiamato la madre di una ragazza ancora sotto choc che aveva assistito alla scena di un gruppo di giovani che prendevano a calci un riccio, passandoselo come fosse un pallone», racconta a Kodami Giovanna Di Carlo, del Centro Recupero Ricci "La Ninna".

Proprio lei, in qualità di responsabile emergenze, ha preso la chiamata e ricevuto la prima segnalazione di un fenomeno preoccupante che si sta diffondendo nella provincia di Torino: giovani che usano gli animali come oggetti, calciandoli fino a provocarne la morte per pubblicare sui social foto e video del gesto criminale.

Si tratta di immagini che Kodami ha scelto di non pubblicare perché nulla aggiungono rispetto a quanto scritto e per non mostrare atti di violenza e sopruso nei confronti di qualsiasi essere vivente.

Azioni degne dei protagonisti di "Arancia meccanica" e che per molti cittadini sono state compiute da baby gang locali. Per Andrea Tragaioli, sindaco del Comune torinese di Rivoli, il problema però è un alto: «Come tutti gli anni quando finisce la scuola, i ragazzi d'età compresa tra i 14 e i 18 anni vagano per la città e nei parchi pubblici fino a tarda notte compiendo questi atti inspiegabili e crudeli. Nello stesso parco pubblico in cui il riccio è stato calciato a morte è stato anche appiccato il fuoco ad alcune piante. Stiamo attenzionando il fenomeno grazie al supporto delle Forze dell'ordine».

Tragaioli è stato il primo amministratore locale a denunciare questa pratica prendendo provvedimenti: «Stiamo installando telecamere in tutta la città per la video sorveglianza e stiamo mandando agenti in borghese per i controlli nelle zone sensibili. Sono però i genitori i primi a dover esercitare un controllo maggiore sui figli e a insegnare loro il rispetto di tutte le forme di vita».

Il Primo cittadino sottolinea poi il ruolo di sentinelle ambientali svolto dai ricci europei (Erinaceus europaeus) sul territorio: «Questi animali sono importanti marcatori dello stato salute del territorio e per questo la popolazione deve essere tenuta sotto la lente d'ingrandimento delle istituzioni e rispettata da tutti i cittadini».

A mettere in pericolo questa specie autoctona oltre agli atti vandalici dei "drughi di Rivoli" è proprio l'ignoranza rispetto alla loro natura di animali selvatici: «Il riccio non tende a fuggire davanti all'essere umano, la sua reazione davanti ai predatori è l'immobilità – spiega Di Carlo del Centro recupero ricci – L'assenza di fuga e le dimensioni ridotte li rendono molto facili da catturare, una vera e propria piaga per questi selvatici che vengono tenuti in cattività, un vero e proprio maltrattamento che fa meno rumore rispetto al pestaggio, ma ugualmente deleterio per questi animali».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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