Per gli animali che vivono con noi in città, l'ecosistema urbano può nascondere pericolose insidie da cui a volte è difficile tirarsi fuori. Nei pressi di un campo di basket a Villasanta, in provincia di Monza e della Brianza, un riccio sfortunato è precipitato in fondo a un lungo tubo conficcato nel terreno, situazione dalla quale il piccolo mammifero non avrebbe mai potuto liberarsi da solo.
Per il malcapitato riccio, però, la sorte ha iniziato subito a girare per il verso giusto e, grazie a una segnalazione inviata dalle ragazze e dai ragazzi che frequentano quei giardini pubblici, sono intervenuti prontamente dalla sezione locale dell'ENPA.
Arrivati sul posto, i volontari Mattia e il presidente ENPA Monza, Giorgio Riva, si sono trovati di fronte a un nutrito gruppo di adolescenti che li ha accompagnati frettolosamente sul luogo dell'incidente. Recuperare l'animale per riportarlo in superficie è stato piuttosto semplice, ma sfortunatamente l'esemplare, un adulto, non era in buona salute e non è stato possibile liberarlo.
Debilitato, affamato e chissà da quanto tempo rimasto in trappola, è stato ricoverato presso il centro di recupero per animali selvatici di Monza. Qui riceverà tutte le cure necessarie per rimettersi presto in forma e, una volta recuperato un buono stato di salute, tornerà di nuovo libero.
I ragazzi e le ragazze che frequentano il parco sono stati felici della buona riuscita del salvataggio. Grazie alla loro attenzione e sensibilità hanno dimostrato che una convivenza consapevole e basata sull'empatia tra umani e animali di tutte le dimensioni è possibile anche in città.
Sebbene preferiscano boschi e colline, anche i ricci (Erinaceus europaeus) si sono infatti abituati piuttosto bene a vivere nelle aree urbane e rurali, come orti, parchi e giardini. Può capitare però che finiscano intrappolati tra le mille insidie della vita in città come feritoie, canali, tombini e caditoie. Anche il traffico rappresenta una gravissima minaccia, per cui hanno bisogno di tutto l'aiuto possibile per riuscire a cavarsela, come in questo caso.
È sempre molto difficile però riuscire a sapere chi chiamare per il soccorso degli animali, considerando che gli interlocutori non sono mai gli stessi da luogo a luogo e, per giunta, cambiano a seconda della specie. Per quelle selvatiche bisogna contattare il Centro di Recupero Animali Selvatici più vicino, ma è ormai evidente che occorrerebbe un numero unico per il soccorso di tutti animali, selvatici e non.