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31 Maggio 2021
17:42

Riapre al pubblico l’Acquario di Napoli: l’inaugurazione l’8 giugno

L’Acquario della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Istituto Nazionale di Biologia Ecologia e Biotecnologie Marine, riapre al pubblico l'8 giugno. Dalle 15.30 alle 19.15 sarà possibile visitarne le sale e lasciarsi trasportare dal meraviglioso mondo marino e gli organismi che lo abitano.

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In occasione della Giornata mondiale degli Oceani, l'8 giugno, nella Villa Comunale di Napoli, riapre al pubblico il più antico acquario del mondo: l'Aquarium della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Istituto Nazionale di Biologia Ecologia e Biotecnologie Marine.

L'Aquarium, che è stato sede di attività di ricerca di più di venti premi Nobel, è stato infatti appena restaurato e sarà possibile, previa prenotazione e sino ad esaurimento posti, visitarne le sale gratuitamente.

L'Aquarium fu fondato dallo zoologo Anton Dohrn e inaugurato la prima volta nel 1874 con lo scopo di far conoscere l'ambiente marino, osservare gli organismi e svolgere ricerche scientifiche. Fu infatti per molto tempo un punto di riferimento per ricercatori e scienziati che giungevano in questo luogo da tutte le parti del mondo per osservare da vicino gli organismi marini e portare così avanti le proprie ricerche. Ad oggi, nonostante i numerosi interventi di restauro, la struttura è rimasta pressoché identica e conserva ancora un canale sotterraneo che lo collega direttamente al mare.

Appena si compiono i primi passi all'interno dell'Aquarium è possibile fare un viaggio alla scoperta del meraviglioso mondo marino: a partire dall'ambiente costiero fino al mare aperto, tra praterie di Posidonia oceanica e organismi pelagici, sino ad arrivare al murenario, un'affascinante struttura per allevare murene appartenente all'epoca romana.

Ma non solo: sarà infatti possibile osservare anche la scogliera corallina tropicale, una possibile prospettiva a cui potrebbe andare incontro il Mediterraneo a causa dei cambiamenti ambientali.

Solo conoscendo il mondo sommerso e meravigliandosi della sua bellezza sarà possibile rendersi conto di quanto sia importante tutelarlo, non solo per le specie che ci vivono ma anche per la nostra stessa sopravvivenza.

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