Lo hanno chiamato Rex, in omaggio a uno dei cani poliziotto più famosi del piccolo schermo, ed è già diventato la mascotte del Commissariato di Porta Maggiore, a Roma. Lui è un simil Pastore Tedesco trovato abbandonato ad Ardea, un cane abbandonato ritrovato nella zona di Ardea, alle porte della Capitale, nel 2021, e i suoi nuovi umani di riferimento sono i poliziotti di via Giovanni De Agostini, che hanno deciso di dare il via a un'iniziativa finalizzata a dare una nuova casa a quei cani che hanno maggiori difficoltà a trovare una nuova casa.
L’idea è stata di uno degli agenti in servizio ed è stata poi condivisa dall’intero Commissariato. La proposta è stata quella di adottare uno dei cani del canile di Valle Grande che hanno maggiori difficoltà di affido a causa della loro età o di problemi di salute. La scelta è ricaduta su Rex, e tutto il personale si è reso disponibile a farsi carico delle spese per la realizzazione del progetto e per il sostentamento e l’assistenza del cane, il cui microchip sarà abbinato proprio al poliziotto ideatore dell'iniziativa.
Rex ha sette anni, e come detto era stato trovato in stato di abbandono nella zona di Ardea, con problemi di deambulazione dovuti a un probabile investimento. È entrato nel canile di Valle Grande due anni fa, e da allora non è mai arrivata alcune richiesta di affido. Il processo di adozione è stato possibile soprattutto grazie all'opera dei volontari dell'Associazione Amici di Fido di Tivoli, in particolare della presidente Marina Orlandi e delle volontarie che quotidianamente si occupano, in ausilio al personale della struttura, delle necessità degli oltre cinquecento cani ospitati nella struttura.
Rex sarà accolto in un recinto dotato di tutte le comodità all'interno del giardino del commissariato, e a prendersene cura saranno i poliziotti e tutto il personale del commissariato: «Tale iniziativa è volta non solo ad aiutare Rex – fanno sapere dalla Questura di Roma – ma anche a promuovere e incrementare le adozioni o gli affidi dei cani non reclamati, destinati al canile per il resto della loro vita, nonché a prevenire il randagismo e l’odioso fenomeno dell’abbandono degli animali».