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9 Maggio 2021
9:39

Reti di letto per gli stalli e melma al posto dell’acqua: sequestrato canile in Garfagnana

Sessantuno cani, principalmente meticci, erano detenuti in precarie condizioni igienico-sanitarie: vivevano in stalli realizzati con materiali di fortuna in spazi non conformi agli standard richiesti per il loro benessere. E’ questo lo scenario che hanno notato in un canile di Molazzana (Lucca) i militari del nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale di Lucca insieme ai carabinieri forestali dei Castelnuovo di Garfagnana e ai medici veterinari della Ausl Toscana Nordovest di Gallicano.

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Sessantuno cani, principalmente meticci, erano detenuti in precarie condizioni igienico-sanitarie: vivevano in stalli realizzati con materiali di fortuna in spazi non conformi agli standard richiesti per il loro benessere. E’ questo lo scenario che hanno notato in un canile di Molazzana, in Garfagnana, i militari del nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale di Lucca insieme ai carabinieri forestali dei Castelnuovo di Garfagnana e ai medici veterinari della Ausl Toscana Nordovest di Gallicano.

Il blitz è partito a seguito di una segnalazione arrivata alle forze dell’ordine dall’associazione Oipa che ha riferito di alcuni maltrattamenti che avrebbero riguardato i cani che erano ricoverati nell’area di un ex capannone industriale. Una volta arrivati sul posto, militari e veterinari hanno accertato la presenza di 61 esemplari che vivevano in queste condizioni proibitive. Alcuni di loro avevano sintomi evidenti di rogna e altri di possibile leishmaniosi.

Gli animali vivevano in piccoli stalli realizzati con materiali di fortuna, sulla nuda terra. I recinti erano composti da reti di letto e pallet. In molti casi gli inquirenti hanno notato come le bacinelle per l’acqua fossero piene di melma: i più “fortunati”, invece, le avevano vuote. I cani sono stati sequestrati e poi affidati ad altre strutture idonee per la loro cura. Sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Lucca i detentori dei 61 animali. Ora dovranno rispondere del reato di detenzione di animali in condizioni non compatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze.

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