Il fenomeno del randagismo è complesso e la distribuzione dei cani liberi in Italia non è omogenea. Nel mondo l’80% della specie vive senza un riferimento stabile umano e nel nostro Paese un differente approccio, dovuto anche alla non applicazione delle leggi e da altre motivazioni, ha portato a realtà diverse a seconda delle regioni in cui gli animali vivono.
Una nostra lettrice, Maria Strada, ci scrive per raccontarci una storia, quella di sei cuccioli appena nati ritrovati in un pomeriggio afoso di Giugno in Puglia accanto ad un'area rifiuti. La mamma e il padre dei piccoli sono nelle vicinanze, ma i cuccioli hanno un evidente bisogno di aiuto e Maria decide di non voltarsi dall'altra parte e di darsi da fare.
Li porta subito dal veterinario a visitarli: avevano zecche e dermatite da contatto, vengono vaccinati e anche microchippati. Maria racconta di come i primi giorni siano stati difficili poiché era sola a prendersi cura dei sei cuccioli, e di come riceva un aiuto fondamentale, ma non da parte delle istituzioni comunali o delle associazioni sul territorio, ma solo da alcuni amici: «I miei amici sono fantastici, Agata e Fedele si prendevano cura di loro, non ce l’avrei fatta da sola con sei cuccioli così piccoli. Istituzioni comunali assenti, associazioni assenti, volontari assenti! "Troppi cani da accudire senza fondi", questa è stata spesso la risposta delle associazioni».
Maria però aveva ancora il pensiero della mamma dei cuccioli, a cui erano stati anche strappati i suoi piccoli, così ritorna sul luogo dove li aveva trovati. La cagna vagava nei campi vicini, con uno sguardo triste e visibilmente malata. Con un po' di aiuti, riesci a recuperare la cagna, a sterilizzarla e a curarla per circa dieci giorni nel suo garage con gli antibiotici di cui necessitava, fino a reimmetterla poi sul territorio, finalmente libera. Essendo il randagismo un fenomeno per legge sottoposto a prevenzione e controllo da parte dell’uomo, la popolazione di cani subisce degli interventi. Nelle Regioni del Sud Italia è per esempio prevista la reintroduzione degli animali sul territorio a seguito dell’identificazione e della sterilizzazione.
Le cose sembrano andare meglio, i cuccioli man mano trovano casa e una famiglia che si prenda finalmente cura di loro, con non poche difficoltà: «Mi sono rivolta ad alcune associazioni a Ostuni ma è una questione territoriale, ti aiutano solo se è un territorio di loro competenza. Il mio territorio è Ceglie Messapica, ma qui non esistono volontari. C’è una pagina di un’associazione ma sono solamente due persone che non hanno potuto aiutarmi perché avevano già tanti cani».
Maria si rivolge così a Kodami per trovare casa agli ultimi due della cucciolata, un maschietto e una femminuccia, pronti a trovare una famiglia che si prenda finalmente cura di loro.
Per l'adozione rivolgersi a Strada Maria al numero 333 944 87 81
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In estate aumentano gli abbandoni, ma è questo il periodo migliore per adottare un cane. Perché? Semplicemente perché siamo in ferie, abbiamo più tempo da dedicare al nuovo arrivato e la prima avventura che vivremo insieme sarà quella di una vacanza. Adottiamo un cane dal canile e mettiamo fine a questa piaga sociale. Quest'anno abbiamo lanciato su Kodami una campagna di informazione e comunicazione che abbiamo chiamato "Vacanza bestiale" per sensibilizzare sul tema dell'abbandono estivo. Abbiamo deciso di focalizzarci su un'idea che non temiamo di definire rivoluzionaria perché, in fondo, così semplice in realtà da realizzare: adottate d'estate! Non esiste periodo migliore, credeteci, per scoprire quanto è straordinario trascorrere le vacanze e la vita insieme a un compagno animale.
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Il percorso per un’adozione consapevole è un momento fondamentale e questo questionario è solo un primo test che abbiamo deciso di condividere su Kodami. Sei pronto per adottare un amico a quattro zampe? Compila il nostro MiFido.