I medici veterinari del Regno Unito già in passato si erano espressi ma ancora una volta hanno preso una posizione chiara e netta contro la diffusione preoccupante di razze canine brachicefale. L’associazione dei veterinari inglesi ha lanciato una massiva campagna d’informazione chiamata "#BreedToBreathe" ("Alleva per respirare") che coinvolge non solo i medici ma tutti gli attori di un mondo che gravita intorno all’allevamento, commercio e anche diffusione delle immagini di queste razze.
Chi sono i cani brachicefali e che patologie hanno
I cani brachicefali fanno parte di quelle razze con una faccia e un profilo piatto e schiacciato (Carlino, Bulldog, Bouledogue francese, Shih tzu etc.) e soffrono di gravi problemi di salute per le evidenti alterazioni morfologiche del cranio. Hanno narici strette che impediscono una ventilazione normale e dunque ridotta capacità di dispersione del calore oltre a soffrire di apnee notturne e rigurgito per la sindrome dell’ostruzione delle vie aeree tipica di queste razze. Gli occhi troppo sporgenti predispongono a lesioni e infiammazioni della congiuntiva e della cornea e, come se non bastasse, hanno difficoltà a riprodursi con il ricorso frequente al taglio cesareo perché le femmine non sempre riescono a partorire in maniera naturale. Infine, questi cani soffrono di obesità, problemi dentali e infezioni cutanee. Insomma, un compendio di patologie.
La moda dei cani brachicefali
Si calcola un aumento del 3000% delle nascite di Bouledogue francese che oramai ha superato di gran lunga il Labrador, una delle razze più diffuse nel Regno Unito e non solo. I veterinari sono preoccupati dall’incremento esponenziale registrato negli ultimi dieci anni della vendita di cuccioli di queste razze giacché oltre il 50% dei cani brachicefali sono portati a visita dal veterinario per problemi di salute correlati alla brachicefalia e, cosa grave, solo il 10% dei proprietari ne è consapevole.
L’associazione dei veterinari inglesi ha chiamato a raccolta i suoi associati e li ha invitati a informarsi approfonditamente e a informare a loro volta gli aspiranti acquirenti di cuccioli sulle problematiche di salute. Nello stesso tempo i medici sono chiamati a dissuadere le agenzie pubblicitarie ad usare immagini raffiguranti cani brachicefali.
Un altro importante suggerimento è quello di modificare gli standard di razza per indirizzare verso una selezione con tratti morfologici meno marcati e dunque più funzionali. Poi sarebbe necessario programmare controlli medici volti a escludere dalla riproduzione i soggetti che hanno evidenti difetti funzionali (per esempio difficoltà a tollerare esercizio fisico). Video informativi, hashtag e documenti della campagna sono gli strumenti a disposizione per vincere questa battaglia.
Come fare a invertire la mania dell'acquisto dei cani brachicefali?
L’eccessiva diffusione dei cani brachicefali è un fenomeno che deve interessare non solo i medici veterinari che si preoccupano della salute e del benessere dei loro pazienti ma anche gli allevatori, i proprietari, i club di razza e tutti coloro che hanno interessi per aumentare la consapevolezza sulle criticità di queste razze. E certamente questo non è solo un problema britannico ma anche italiano visto che nel nostro paese si registra un’analoga diffusione di cani brachicefali. Chi di noi non ha visto il vicino di casa o l’amico che ha deciso di comprare un cucciolo di Bouledogue francese perché è la razza del momento? Si spera che l’onda lunga di sensibilizzazione partita dal Regno Unito possa coinvolgere anche l’Italia e tanti altri paesi nel mondo nell’interesse dei cani e di noi umani. E allora condividiamo anche noi l’appello del dottor Fishwick, Presidente dei medici veterinari inglesi: «Se stai cercando un cane, scegli una razza sana o un meticcio».