Ha ripreso la propria attività di veterinario Mauro Guerra, titolare dell’ambulatorio di Ravenna sequestrato per supposti maltrattamenti e uccisione di animali lo scorso 3 maggio, con decreto del Gip del tribunale della città romagnola. Il riesame ha annullato la disposizione limitatamente all’ambulatorio medico veterinario in cui esercita la sua attività, nella frazione di San Antonio. Il riesame ha confermato però il sequestro della stanza che usava per preparare miele e propoli.
«Il sequestro preventivo è stato ordinato in quanto la mia attività ambulatoriale potrebbe, secondo il pubblico ministero, darmi l’occasione di perpetuare e ripetere tali reati ipotizzati dall’accusa», ha scritto sulla sua pagina Facebook il veterinario poco prima del riesame, definendola una «grave limitazione» della libertà, «fondata su ipotesi di reato». Questa situazione, «sta togliendo ai miei pazienti il loro dottore e alla mia famiglia costituita da 4 figli e una moglie, l’unica fonte di reddito».
Intanto, in migliaia su Internet si sono riuniti e continuano a farlo per dare sostegno al veterinario. Su Change.org poco meno di un migliaio di persone ha sottoscritto una petizione per la riapertura dell'ambulatorio. E più di 2300 persone partecipano alla pagina Facebook “Io sto con Mauro Guerra…l’amico degli animali”.
«Qui 2300 faranno la loro parte – scrive Fulgida Barattoni, moderatrice del gruppo – Sono followers, sono persone tutte educate, colte, determinate, per nulla stupide o esaltate, per lo più affezionati clienti del dr. Guerra dal quale hanno sempre ricevuto attenzioni, disponibilità, prestazioni e cure per i loro animali domestici che ormai per tutti gli amanti degli animali sono divenuti parte della loro famiglia. Per fortuna abbiamo un avvocato che ci consiglia, ci guida e ci legittima, per fortuna abbiamo una costituzione che ci difende, per fortuna che abbiamo una magistratura che non si fa influenzare dalle notizie che fanno sensazione è scandalo, per fortuna che amici e nemici qui tutti abbiamo una cosa in comune: siamo tutti animalisti sinceri e convinti».
Gli accertamenti che portarono alla denuncia del veterinario e al sequestro sono stati svolti dagli agenti della polizia locale di Ravenna, oltre che del gruppo carabinieri forestali della città e della sezione operativa antibracconaggio e reati in danno degli animali (Soarda).