Una rara cicogna nera ferita da arma da fuoco è stata salvata in provincia di Caserta, ad un solo giorno dalla chiusura della stagione venatoria. Nel nel tardo pomeriggio di martedì 30 gennaio due abitanti del posto hanno avvistato l’animale in difficoltà e allertato le guardie giurate venatorie e zoofile del Wwf, nucleo provinciale di Caserta. Gli operatori sono giunti subito recuperando l’animale in difficoltà per poi trasferirlo al CRAS di Napoli per le cure del caso.
Proprio qui gli approfondimenti diagnostici hanno confermato che l’animale è stato vittima di un atto di bracconaggio. La cicogna nera è infatti molto difficile da confondere con una delle specie cacciabili, come il tordo o il germano reale.
La cicogna ferita è un individuo molto giovane, al suo primo inverno, munito di un localizzatore Gps sul dorso e di due anelli di riconoscimento sulla zampa con l’indicazione del Paese di inanellamento: la Polonia. L’individuo ferito in provincia di Caserta rappresenta il primo caso di svernamento della specie per la Campania, un fenomeno recente che si sta registrando anche in altre regioni italiane, ma che è ancora tutto da scoprire.
La Cicogna nera (Ciconia nigra) in Italia è una specie rara, vive infatti prevalentemente in Europa centrale dove predilige boschi e piccoli corsi d’acqua, luoghi dove è facile per lei trovare risorse alimentari. Non si tratta di un uccello stanziale ma di un migratore di lungo raggio, sia in primavera nella fase pre-riproduttiva, che in autunno nel viaggio di ritorno dalle aree di riproduzione. Negli ultimi 15 anni la Cicogna nera è tornata a nidificare anche in Italia, soprattutto in Piemonte, ma recentemente ne sono state accertate almeno 20 con nidificazione tra Lazio, Basilicata, Calabria e Puglia. In Campania, finora è stata accertata la nidificazione di una sola coppia, e si ritiene probabile la nidificazione di altre 2 coppie.
«È sconfortante pensare che questo splendido animale dopo avere percorso migliaia di chilometri ed avere scelto il nostro territorio per trascorrere l’inverno, sia stato accolto dal piombo delle doppiette – hanno detto i volontari del Wwf – Purtroppo è solo l’ennesimo atto di criminalità contro una specie rara e protetta e si aggiunge alle centinaia di animali che in Italia rimangono vittime dei fucili dei cacciatori di frodo durante la stagione venatoria».
A lanciare l'allarme rispetto a quanto accaduto è anche l'Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale OdV (ASOIM): «Resta la rabbia e l’amarezza per il danno del gesto di un bracconiere che, in pochi secondi e con un colpo di fucile, ha interrotto una interessante e bella storia di ricerca e d vita di un animale selvatico affascinante e raro, quale è la Cicogna nera». L’Asoim auspica che si possa recuperare e restituire l’animale alla vita selvatica, ed è in contatto costante con l’ornitologo che l’ha marcata e che la segue.
Ora, la speranza è che le cure possano consentire a questo splendido animale di tornare a volare nei cieli europei senza dovere temere il mirino dei fucili.