Dal 2015 al 2022 è raddoppiato il numero di persone che decidono di accogliere in casa più di un animale: è il dato emerso nel nuovo Rapporto Eurispes 2022. L'istituto di ricerca italiano nella sua consueta indagine annuale sulle abitudini degli italiani ha fotografato una società sempre più attenta ai bisogni degli animali, e sempre più propensa ad accoglierli, soprattutto quando si tratta di famiglie con bambini.
A vivere con un animale in casa, infatti, sono quasi 4 italiani su 10. Similmente a quanto emerso nell'indagine di Assalzo-Zoomark, anche Eurispes ha segnalato che i nuclei con bambini accolgono più frequentemente animali in casa: «Il dato incrociato in base alla tipologia familiare fa emergere che sono soprattutto le coppie con figli ad avere uno o più animali (37,8%), seguite dai monogenitori con figli (36,5%)».
I dati, ancora una volta, contraddicono la percezione che vorrebbe vedere negli animali sostituti dei figli, un falso mito avallato addirittura da Papa Francesco durante la prima udienza del 2022 in Vaticano.
Gli animali più presenti nelle case degli Italiani secondo Eurispes
Ma quali sono gli animali più presenti? In cima alla lista di Eurispes anche per il 2022 si conferma il cane: il 44,7% degli italiani vive con uno di loro. In seconda posizione si conferma il gatto, prediletto dal 35,4% degli italiani che ospitano in casa almeno un animale. Sorpresa arriva dai pesci: nel 2022 il 5,1% degli italiani ne possiede uno. Non solo si conferma la crescita iniziata due anni fa ma, ad oggi, i pesci superano gli uccelli nella classifica degli animali più scelti. Un amore che rischia di essere messo in crisi a breve con l'entrata in vigore della legge che regolamenterà il commercio e la detenzione di animali esotici.
Seguono, con percentuali nettamente più contenute, uccelli (4,2%) e tartarughe (2,6%), conigli (2%), criceti (1,1%) e altri roditori. In questa ultima categoria ricadono anche i porcellini d'India, la specie più usata come cavia da laboratorio, che possono avere una nuova vita grazie all'adozione.
A proposito di sperimentazione animale, per ben l'82,7% degli italiani si tratta di una pratica «inaccettabile», un giudizio che si è inasprito rispetto al 2021, quando i contrari erano il 78,9%. Relativamente a questo tema sono le donne a mostrare maggiore sensibilità (86,8% a fronte del 78,8% degli uomini).
I più giovani invece si dimostrano essere la categoria più tollerante, per quanto vi sia una ferma condanna. La vivisezione viene respinta dall’84,4% dei 45-64enni e l’87,4% degli over 64. Tra i più giovani il 75,2% dei 18-24enni e il 76,9% dei 25-34enni non ammettono tale pratica. A ciò si aggiunge un dato politico: i sostenitori del Movimento 5 Stelle sono, tra tutti, quelli che dimostrano meno attenzione al tema (76,6%), come ha confermato a Kodami Valentina Corneli, relatrice alla Camera della storica riforma che ha introdotto la tutela degli animali in Costituzione.
Sulla più forte presa di coscienza degli italiani hanno influito i due anni di pandemia e il conseguente ricorso allo smartworking: i dati del sondaggio Eurispes dello scorso anno mostravano chiaramente come «la variazione percentuale di coloro che dichiaravano di possedere un animale, durante il periodo pandemico, avesse raggiunto addirittura un +19,6% (33,6% del 2019 e 40,2% del 2021)».
Quest’anno il 37,7% degli italiani dai 18 anni in su dichiara di avere un cane, a fronte di un 62,3% di risposte negative. Nella video inchiesta di Kodami "Il patto tradito" abbiamo segnalato come nemmeno la pandemia abbia fermato gli abbandoni, e al boom di adozioni inconsapevoli sia seguito una altrettanto imponente sequela di abbandoni.
Anche se la presenza degli animali nelle case degli italiani è diminuita rispetto al 2020, continua comunque a stazionare su cifre significative rispetto ai risultati del 2017 (33%), del 2018 (32,4%), del 2019 (33,6%), quando le percentuali delle risposte positive non superavano il 34%.
La spesa media mensile per gli animali domestici per 6 famiglie su 10 non supera i 100 euro. Il 60% di quanti ospitano animali domestici spende mensilmente cifre comprese tra i 30 e i 100 euro (da 31 a 50 euro il 31,1% e da 51 a 100 euro il 28,3%).
Solo il 22,5% del campione spende, mediamente, meno di 30 euro mensili mentre, il 18,1% di chi ha un animale gli dedica un budget che va dai 100 ai più di 300 euro al mese.
Infine, quest’anno i sondaggisti dell'Eurispes hanno chiesto agli italiani, non solo a chi accoglie un animale, quali particolari comportamenti, o azioni, hanno svolto, o svolgono, nei confronti degli animali e delle associazioni che se ne occupano. «Una pratica ancora lontana è quella del volontariato all’interno di canili, gattili o altre strutture di accoglienza, con quasi il 71% del campione che non ha mai fatto una simile esperienza», hanno segnalato gli esperti.
Allo stesso modo, risulta inusuale per il 64,4% degli intervistati pagare le cure mediche per i randagi. «È molto più frequente rivolgersi ad associazioni per avere informazioni sui propri animali, nel complesso lo fa il 47% (qualche volta il 33%, spesso l’11,9% e sempre il 2,1%)».
Eurispes: gli italiani dicono no a circo e pellicce
8 italiani su 10, pari all'80,1%, pensano che gli animali non debbano essere utilizzati nei circhi. Una sensibilità che è stata accolta da numerose amministrazioni comunali che in questi mesi hanno cercato di vietare l'arrivo delle carovane con elefanti, cavalli e grandi felini. Tentativi caduti immancabilmente nel vuoto a causa dell'assenza di una adeguata normativa nazionale.
Anche rispetto all'utilizzo delle pellicce 8 italiani su 10 sono contrari. «La tutela degli animali è un tema che sta particolarmente a cuore agli italiani e si evince anche dal quesito sull’utilizzo delle pellicce, rispetto al quale ben l’82,1% si dichiara contrario», hanno spiegato gli esperti. Ben l’84,5% delle donne è contraria all'uso di pellicce, a fronte del 79,8% degli uomini. Le pellicce sono avversate dagli elettori del centro-sinistra (solo il 14,6% si dichiara d’accordo) e della sinistra (16,3%), mentre tra le persone vicine alle idee del centro (24,2%) e della destra (29,2%) l’uso viene condannato in misura inferiore.
Brutte notizie per il 76,1% degli italiani contrari alla caccia, soprattutto dopo la nuova legge del Consiglio regionale della Lombardia che ha detto sì al ritorno dei piccoli uccelli sullo spiedo bresciano e nella polenta e osei. Tra i sostenitori centrodestra e della destra la percentuale di favorevoli a questa pratica cresce sensibilmente, passando dal 23,9% al 31,8% e al 36,3%. La categoria che si riconosce nella sinistra è quella che esprime in misura minore il proprio consenso sulla caccia, soltanto nel 15,1% dei casi.
Il dato di genere conferma la maggiore sensibilità delle donne rispetto alla tutela degli animali: le donne contrarie alla caccia rappresentano l’81,3%, mentre gli uomini il 71,1%.