Rambo, pastore del Lagorai di due anni, è stato trovato senza vita su un sentiero nel bosco in Trentino, a Scurelle. Rambo era scomparso il 30 dicembre. Si era allontanato per cercare una mucca che si era allontanata dal pascolo gestito dalla sua famiglia, e non ha più fatto ritorno a casa. Il 3 gennaio il suo pet mate, passeggiando in località Pianezza, a poca distanza da casa, lo ha trovato morto. Il corpo era a poca distanza da un capanno da caccia, e il veterinario cui è stato portato ha notato una ferita simile a una bruciatura sulla pancia. L’ipotesi principale è che sia stato colpito con un’arma da fuoco, con tutta probabilità un fucile, ma la certezza arriverà soltanto dall’autopsia, che la famiglia di Rambo ha deciso di eseguire per poi portare i risultati ai carabinieri e procedere con la denuncia.
La notizia dell’uccisione di Rambo è stata diffusa dall’Associazione Pluto, che i primi di gennaio aveva anche rilanciato l’appello per aiutare nelle ricerche prima di scoprire il corpo senza vita: «Purtroppo è stato ritrovato morto, ucciso con tutta probabilità da un colpo di fucile – spiegano – Tutto ciò sta a significare che qualcuno gira armato sparando a tutto ciò che si muove, e quindi pericoloso per persone e animali in prossimità delle case. Fate attenzione, ed evidentemente segnalate se siete al corrente di altri casi simili avvenuti in passato. Ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso».
Quello di Rambo è solo l’ultimo di una lista di casi di questo genere che si sta drammaticamente allungando. C'è infatti il caso di Argo e Fiamma, i due cani del Rifugio Lago Verde, tappa molto amata e conosciuta da chi ama la montagna che sorge a poco più di 2.500 metri nel territorio di Prali, in Piemonte. Entrambi sono stati uccisi con una fucilata sparata a bruciapelo da un operaio di 56 anni residente in val Chisone, cacciatore, che è stato rintracciato dai Carabinieri di Perrero dopo una settimana di indagini e denunciato. E poi Oreste, il Cane Lupo Cecoslovacco di due anni e mezzo ucciso nelle campagne sulle colline di Palaia, in provincia di Pisa. Il colpo è stato sparato da distanza ravvicinata da un uomo di 56 anni che ha sostenuto di avere scambiato Oreste per un lupo e di avere fatto fuoco per proteggere se stesso e i due cani che erano con lui, ma stando a quanto ricostruito non ci sarebbe stato alcun contatto tra gli animali.
Il 12 novembre scorso, invece, in un parco di Parabiago, in provincia di Milano, un uomo armato di fucile ha sparato contro una Rottweiler di un anno, Uma, uccidendola davanti alla sua famiglia. Anche in questo caso l’uomo armato, un cacciatore, ha sostenuto di avere sparato per difesa, anche se è stato dimostrato che Uma è stata colpita di lato, e non frontalmente, segno che non si stava dirigendo direttamente verso la persona che imbracciava il fucile. L'uomo che ha ucciso Uma è stato denunciato per uccisione di animali, stesso destino riservato all'uomo che ha ucciso Oreste.