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18 Luglio 2024
21:00

Raddoppiate le tigri in Thailandia: un modello di successo per la conservazione

La popolazione di tigri nella Thailandia occidentale è cresciuta rapidamente negli ultimi 20 anni. Una serie di fattori, tra tutti la lotta al bracconaggio, hanno prodotto un modello di successo per la conservazione che potrebbe essere utilizzato anche in altri paesi.

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Negli ultimi due decenni, la Thailandia ha visto un notevole aumento della sua popolazione di tigri all'interno del Western Forest Complex (WEFCOM), un complesso di aree e riserve protette che rappresentano l'ultima vera roccaforte nel sud-est asiatico per la tigre indocinese (Panthera tigris corbetti). Secondo gli esperti, le tigri nella parte occidentale del paese sono più che raddoppiate in appena 20 anni per un totale di circa 200, mentre nei vicini Laos, Cambogia e Vietnam sono completamente scomparse o quasi.

La crescita della popolazione di tigri è stata inoltre accompagnata in parallelo anche dall'aumento delle prede, come il cervo sambar e diverse specie di bovini selvatici. Questo fenomeno è indicativo di un ecosistema che sta finalmente ritrovando la sua armonia, permettendo non solo alle tigri di prosperare, ma anche alle specie che rientrano nella loro dieta. Utilizzando i dati dalle fototrappole raccolti nell'arco di ben 19 anni di studio, i ricercatori sono riusciti a identificare i singoli individui e a stimare la crescita e la densità della popolazione tra 2007 e il 2023.

Utilizzando un software che identifica le singole tigri dal loro pattern a strisce unico, hanno quindi creato un database di riferimento catalogando tutti gli individui che frequentano il complesso composto dalle tre riserve. Sono state osservate in totale 291 singole tigri di età superiore a 1 anno, oltre a ben 67 cuccioli di età inferiore a 1 anno. I risultati pubblicati su Global Ecology and Conservation dimostrano che la popolazione è cresciuta in media del 4% all'anno a Hua Kha Khaeng, la più grande e antica delle aree protetta, il che corrisponde a un aumento della densità da 1,3 tigri ogni 100 km2 a ben 2,9 tigri/100 km2.

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Tutte tre le riserve hanno ora popolazioni sane e riproduttive, che fanno ben sperare anche per un possibile allargamento dell'areale e per la conquista di nuovi territori, per esempio nel vicino Myanmar, dove si stima siano rimaste poco più di 20 tigri. Gli autori attribuiscono questo successo a diversi fattori chiave. Innanzitutto, l'implementazione di pattugliamenti sistematici da parte dei ranger ha giocato un ruolo cruciale nella lotta bracconaggio. Questi sforzi hanno ridotto significativamente le attività di caccia illegale, che rappresentavano una delle maggiori minacce per le tigri e le loro prede.

Inoltre, anche il ripristino degli habitat e delle fonti d'acqua hanno creato un ambiente sempre più favorevole per la fauna selvatica in generale, contribuendo ulteriormente alla crescita delle popolazioni. Gli esperti sottolineano che le lezioni apprese da questa esperienza potrebbero quindi essere letteralmente copiate utilizzate per supportare il recupero delle tigri anche in altre parti della Thailandia o, perché no, in altri paesi vicini dove questi meravigliosi felini fanno ancora fatica a crescere.

Il successo della Thailandia nel recupero delle tigri rappresenta un modello esemplare di come la conservazione a lungo termine, basata su pattugliamenti e leggi rigorosi e la gestione degli habitat, possa funzionare e portare a risultati positivi e sostenibili. Questo approccio integrato potrebbe perciò fungere da guida per tante altre iniziative di conservazione in diverse parti del mondo, offrendo una nuova speranza per il futuro delle tigri e di tante altre specie minacciate che abbiamo portato sul baratro dell’estinzione.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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