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22 Maggio 2024
16:57

Questo uccello rapace ama giocare: l’inaspettato lato ludico del caracara striato

Il caracara striato, un rapace che vive tra le remote isole Falkland, ama giocare e divertirsi con gli oggetti che trova in giro. Un lato ludico inaspettato, che lo aiuta a sopravvivere in un ambiente difficile e in costante cambiamento.

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Immaginate un fiero uccello rapace che gioca con teli di plastica, alghe marine, escrementi di pecora e sassi, apparentemente per semplice e puro divertimento. Non è fantasia: questo è il comportamento osservato e descritto per la prima volta nei caracara striati (Phalcoboenus australis) delle Isole Falkland. Un recente studio pubblicato sul Journal of Raptor Research ha svelato che questo rapace, finora poco studiato, possiede un lato ludico fin troppo spesso sottovalutato negli uccelli e che ci offre nuove prospettive su come gli animali interagiscono con il mondo che li circonda.

Le autrici dello studio, Katie Harrington e Megan L. Lambert, del Comparative Cognition Unit del Messerli Research Institute dell'Università di Medicina Veterinaria di Vienna, hanno osservato diversi caracara striati giocare con vari oggetti naturali e non per un periodo di tre anni. Questo comportamento inaspettato poteva effettivamente essere classificato come gioco perché rispondeva a cinque criteri specifici: essere gratificante; non avere uno scopo apparente; contribuire allo sviluppo di nuovi comportamenti o esperienze; essere volontario e ripetuto nel tempo; ed essere svolto in condizioni di relax.

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Caracara che giocano con un telo di plastico. Immagine da Harrington & Lambert, 2024

Durante le loro osservazioni, Harrington e Lambert hanno così assistito a numerosi eventi di gioco del tutto spontanei. Tra i più curiosi, tre giovani caracara che catturavano e poi lanciavano in volo un fascio di alghe kelp ormai secche, altri due che giocavano a tiro alla fune con la pelle di un povero pinguino senza mangiarla, e un altro giovane individuo che raccoglieva un sasso o un pezzo di escremento di pecora, lo lasciava rotolare giù da una collina e poi lo recuperava per ripetere il gioco, ancora e ancora.

Il gioco nei caracara striati non è però solo un semplice passatempo. Come ha spiegato Harrington, più i caracara interagiscono con il mondo che li circonda, più opportunità hanno di imparare a capire cosa è cibo e cosa non lo è, come trovare nuove risorse alimentari e come manipolare e imparare a sfruttare diversi oggetti a loro vantaggio. Questa innata curiosità e il desiderio di esplorazione sono quindi cruciali per la loro sopravvivenza, specialmente alle Isole Falkland, dove le risorse alimentari sono soggette a variazioni stagionali anche drammatiche.

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Caracara che giocano con le alghe ormai secche. Immagine da Harrington & Lambert, 2024

Durante l'estate australe, infatti, i caracara cacciano soprattutto le uova e gli uccelli marini che si riproducono in massa in grandi colonie. Tuttavia, in inverno, quando la maggior parte degli uccelli migra e abbandona le Falkland, i caracara devono necessariamente cambiare strategia e imparare a sfruttare qualsiasi opportunità alimentare capiti a tiro. Questo li porta a quindi a essere particolarmente curiosi e desiderosi di scoprire cose nuove, indole che quindi li aiuta a sopravvivere meglio in un habitat in costante mutamento.

Per capire però cosa renda alcuni oggetti più attraenti di altri agli occhi dei caracara, le ricercatrici hanno condotto anche alcuni esperimenti offrendo ai rapaci un'ampia varietà di oggetti e figure geometriche di complessità crescente. Contrariamente però alle aspettative, l'oggetto meno complesso, un cono, ha attirato più attenzione degli altri, probabilmente perché avendo meno facce piane, rotolava di più quando gli uccelli ci giocavano con le zampe. In totale, sono stati diciotto i caracara che hanno partecipato agli esperimenti, dimostrando un grande curiosità e propensione per l'interazione con gli oggetti.

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Caracara che giocano con i coni. Immagine da Harrington & Lambert, 2024

Questo studio rappresenta uno dei pochi sul gioco osservato negli animali selvatici in natura e in particolare negli uccelli e potrebbe perciò essere solo l'inizio. Espandere la ricerca su questa e altre specie così poco studiate, potrebbe anche aiutare a identificare le condizioni ecologiche che favoriscono l'evoluzione del gioco e migliorare le nostre conoscenze su animali talvolta trascurati nello studio comportamentale e cognitivo. Sapere che persino i rapaci possono giocare come farebbe un bambino o un cucciolo di mammifero, potrebbe cambiare il modo in cui guardiamo e tuteliamo questi animali.

Capire per esempio cosa attira e mantiene alta la curiosità dei caracara, potrebbe aiutare a ridurre i rischi e le minacce quando il loro habitat si sovrappone alle attività umane e ad altre minacce di origine antropica. I caracara striati, con il loro piumaggio scuro, il becco uncinato e la loro reputazione di rapaci opportunisti, potrebbero sembrare minacciosi. Nonostante ciò, scoprire il loro lato giocoso ci ricorda che anche tra gli animali più inaspettati può esserci spazio per il divertimento e la scoperta, svelando una complessità comportamentale che non possiamo di certo trascurare.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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