Gli scorpioni di mare sono stati fra i più grandi artropodi mai esistiti sulla Terra, assieme ad Arthropleura, un millepiedi terrestre che visse nel Carbonifero. Essi appartenevano alla sottoclasse degli Eurypteridi e dominarono diversi ecosistemi marini e d'acqua dolce a partire dal Cambriano fino al Siluriano, durante la prima metà dell'era Paleozoica. Considerati dai paleontologi i primi superpredatori del pianeta, erano lontani parenti degli attuali scorpioni, con cui condividevano la forma e la struttura del corpo.
Essi avevano infatti un duro carapace che gli permetteva di difendersi dall'attacco egli altri predatori, diviso in 12 segmenti, delle chele formidabili con cui attaccavano e uccidevano la preda, degli occhi all'epoca sofisticati, che per la prima volta nella storia erano composti da centinaia di ocelli più piccoli, ed una coda lunga e sottile, che terminava spesso come un pungiglione, noto come telson.
Le zampe degli scorpioni di mare erano a forma di pagaia e servivano principalmente per nuotare e scavare. Quattro zampe erano però adattate per camminare sui fondali duri e melmosi, in modo tale da risultare silenziosi anche durante la caccia.
Chi era lo scorpione di mare
Gli euripteridi furono tra i più grandi predatori comparsi durante l'esplosione biologica del Cambriano, quell'evento ancora in parte misterioso che permise alla vita di ottenere diversi nuovi piani corporei (in termine tecnico bauplan) e di aumentare notevolmente il numero delle specie. Noti anche come gigantostraci, questi animali in media non raggiungevano ragguardevoli dimensioni, ma alcune specie crebbero così tanto da superare qualsiasi altro organismo vissuto fino a quell'epoca.
Gli scorpioni di mare oggi più noti alla massa e ai paleontologi (anche grazie alla spettacolarità di alcuni documentari) superavano i 2 metri di lunghezza e riuscivano a rompere gli esoscheletri di tutti gli altri animali dell'epoca. Secondo alcune ricerche, si giunse ad un punto in cui gli euripteridi più grossi furono in grado anche di nutrirsi delle specie più piccole o dei loro stessi piccoli, durante l'apice del loro dominio negli oceani paleozoici.
Non abbiamo invece prove che gli scorpioni di mare fossero velenosi come i loro parenti odierni. La forma del loro telson potrebbe confondere in molti, ma i paleontologi non hanno mai trovato le tracce delle ghiandole velenifere nei loro resti. Ciò ha portato gli esperti a dedurre che questi animali usassero la punta della coda solo per stordire le loro vittime.
Gli euripteridi sono generalmente classificati dalla ricerca all'interno della classe dei merostomati, insieme agli attuali limuli. Un'antico studio (Boudreaux, 1979) suggerisce tuttavia che questi animali fossero più vicini agli aracnidi attuali che al resto degli artropodi moderni. Seguendo questo ragionamento, essi sarebbero quindi i diretti antenati dei ragni e delle zecche, più che gli antenati degli scorpioni moderni con cui condividono la forma del corpo.
Lo scorpione più grande mai esistito
All'interno del gruppo degli euripteridi sono esistiti alcune delle più grandi specie di artropodi mai comparse sulla Terra. Il più grande scorpione in assoluto è stato lo Jaekelopterus rhenania, una specie in grado di superare i 2,5 metri di lunghezza e di uccidere qualsiasi altra specie che era presente all'interno del suo territorio. Descritto nel 1914, questa specie ha ottenuto una certa fama solo nel 2007, quando un gruppo di archeologi trovò i resti di una chela grande ben 46 cm.
Pterygotus è un'altra specie di scorpione di mare che raggiungeva dimensioni enormi. Esso era infatti in grado di raggiungere le dimensioni di un piccolo coccodrillo (poco oltre i 2 metri) e la sua scoperta ha permesso ai paleontologi di capire come questi animali crescessero per tutta la vita, divenendo sempre più grossi e voluminosi con il trascorrere del tempo. Questo animale inoltre era ben diffuso in tutto il mondo, ma i suoi fossili completi sono molto rari.
L'Euriptero che ha invece dato il nome al gruppo era uno scorpione di mare di piccole – medie dimensioni, che non superava nemmeno il metro di lunghezza. Attualmente si conoscono comunque circa 300 specie di scorpioni di mare, che i paleontologi hanno classificato in 22 famiglie diverse.
Dove viveva lo scorpione gigante preistorico
Gli scorpioni di mare erano diffusi in tutti gli oceani del Paleozoico e i loro reperti si possono trovare su tutti i continenti della Terra. Disponiamo per esempio fossili di Euriptero provenienti dall'Europa, dal Nord America e dall'Asia, mentre il Pterygotus è stato trovato anche in America meridionale e in Australia.
Il Jaekelopterus rhenaniae è stato trovato nelle Ardenne, mentre altre specie più piccole come il Brontoscorpio – dalla classificazione controversa, essendo stato inserito negli Scorpiones – sono state trovate in Inghilterra.