Quando vediamo un insetto striato di giallo e nero, pensiamo subito che sia una vespa e che possa pungerci. La prima reazione è scappare, o peggio, tentare di ucciderlo. Tuttavia, non tutti gli insetti con queste caratteristiche sono pericolosi e tra questi abbiamo i sirfidi: un tipo particolare di mosche impollinatrici che copiano la livrea di api e vespe per tenere lontani eventuali predatori. Questi animali sono, però, totalmente innocui e privi di pungiglione: ucciderli priverebbe solo l’ambiente di importanti impollinatori.
Chi sono i sirfidi, gli insetti che “si fingono” vespe
I sirfidi, conosciuti anche come mosche dei fiori, appartengono alla famiglia dei ditteri, la stessa che comprende anche zanzare, moscerini, tafani e tipule. In Italia si trovano circa 450 specie di sirfidi, che variano per forma e colore, ma che spesso adottano un aspetto simile a quello delle api e delle vespe.
Questo fenomeno è definito mimetismo batesiano e consiste nell’imitazione da parte di una specie innocua dell’aspetto di una specie pericolosa per scoraggiare i predatori. In questo modo molti animali evitano di attaccarli, perché associano quei colori al veleno degli imenotteri.
I sirfidi non sono, però, solo abili imitatori, al contrario, svolgono un ruolo cruciale nell’ecosistema come impollinatori: visitano numerosi fiori per nutrirsi di nettare e, in questo processo, trasportano polline da una pianta all'altra, contribuendo così alla riproduzione delle piante.
Questi insetti sono generalmente di piccole o medie dimensioni, con corpi snelli e, come dicevamo, striature gialle e nere che li fanno somigliare molto alle vespe. Hanno, inoltre, un volo molto caratteristico e possono restare sospesi in aria come elicotteri e spostarsi rapidamente da un fiore all'altro.
Le loro larve, infine, sono altrettanto utili: in molte specie queste sono predatrici e si nutrono di afidi, che sono invece parassiti delle piante. Questo rende i sirfidi degli alleati preziosi nell'agricoltura biologica, poiché aiutano a mantenere sotto controllo le popolazioni di insetti dannosi senza l'uso di pesticidi.
Le differenze tra sirfidi, vespe e api
Riconoscere un sirfide da una vespa o da un’ape può essere semplice se si sa cosa cercare. Una delle differenze più evidenti è il numero di ali: i sirfidi hanno solo due ali, in quanto ditteri come le altre mosche, mentre vespe e api ne hanno quattro, come la maggior parte degli altri insetti. Ma soprattutto gli occhi, grossi ed evidenti come quelli delle normali mosche.
Le antenne dei sirfidi sono poi piuttosto corte e simili a quelle delle altre mosche, mentre vespe e api hanno antenne più lunghe e segmentate. Queste ultime hanno inoltre un corpo più allungato, marcato dalla tipica strozzatura in vita, mentre i sirfidi hanno corpi più tozzi e senza divisioni. Le api, infine, sono generalmente più pelose, cosa che aiuta nel trasporto del polline.
I sirfidi pungono?
Una delle domande più comuni riguarda la pericolosità dei sirfidi: questi animali sono totalmente innocui per l’essere umano e non sono in grado di pungere. Non hanno un pungiglione come le vespe, né un apparato boccale pungente come le zanzare, e, anche se il loro aspetto potrebbe incutere timore, non rappresentano alcun tipo di pericolo.
Cosa fare se trovi un sirfide in casa
Se trovi un sirfide in casa, non c'è motivo di allarmarsi. Questi insetti sono innocui e non danneggiano né le abitazioni, né le piante, anzi. La cosa migliore da fare è aprire una finestra e permettere all’insetto di uscire, oppure, se si trova in giardino, lasciarlo volare indisturbato in modo che possa nutrirsi di polline e aiutare così le nostre piante.