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9 Luglio 2024
15:47

Questo grosso predatore è più vecchio dei dinosauri: è una salamandra e il fossile ha 300 milioni di anni

Ben prima della comparsa dei rettili e dei dinosauri, gli anfibi dominavano le terre emerse: Gaiasia jennyae era un feroce predatore delle paludi preistoriche della Namibia.

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Quaranta milioni di anni prima che i dinosauri comparissero, un altro predatore feroce si nascondeva nelle acque paludose dell’attuale Namibia: il suo cranio soltanto era lungo oltre sessanta centimetri ed era pronto a intrappolare tra le sue fauci qualsiasi preda incauta che osasse nuotare nelle sue vicinanze: parliamo di Gaiasia jennyae, un anfibio preistorico, la cui scoperta è stata recentemente descritta in un articolo pubblicato sulla rivista Nature.

Jason Pardo, ricercatore presso il Field Museum di Chicago e coautore dello studio, descrive Gaiasia jennyae come una creatura molto più grande di un essere umano: «Probabilmente viveva sul fondo delle paludi e dei laghi. Aveva una testa grande e piatta: apriva la bocca e risucchiava la preda. Ha delle zanne enormi, tutta la parte anteriore della bocca è solo denti giganti».

Nonostante la sua mole impressionante, Gaiasia era probabilmente un predatore lento, specializzato nell'agguato. Il fossile è stato trovato nella Gai-as Formation in Namibia ed è stato dedicato a Jenny Clack, una paleontologa esperta nell'evoluzione dei primi tetrapodi, ovvero tutti i vertebrati dotati di quattro arti che si sono evoluti sulla terraferma.

Claudia Marsicano, coautrice dello studio e ricercatrice presso l'Università di Buenos Aires, ha scoperto il fossile insieme ai suoi colleghi. «Quando abbiamo trovato questo enorme esemplare è stato davvero sorprendente. Sapevo solo guardandolo che era qualcosa di completamente diverso: eravamo tutti molto emozionati», ha raccontato Marsicano.

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Credits: C. Marsicano

La struttura del cranio, con le sue grandi zanne, ha attirato immediatamente l'attenzione dei ricercatori. Il team ha rinvenuto diversi esemplari, incluso uno con un cranio e una colonna vertebrale ben conservati. «Avevamo del materiale davvero fantastico, incluso un cranio completo, che abbiamo potuto utilizzare per confrontarlo con altri animali di quell'epoca e capire cosa rendesse unico Gaiasia», ha dichiarato Pardo.

Trecento milioni di anni fa, durante il tardo periodo Permiano, la Namibia si trovava quasi allineata con il punto più settentrionale dell'Antartide odierna e, mentre il pianeta si avvicinava alla fine di un'era glaciale, le terre paludose vicino all'equatore si stavano asciugando e trasformando in foreste, ma persistevano ancora verso i poli. In questo contesto, i primi vertebrati a quattro zampe si stavano diversificando nelle diverse linee evolutive che avrebbero dato origine a mammiferi, rettili e anfibi.

Nelle regioni più remote come la Namibia, alcune forme più ancestrali continuavano a sopravvivere e Gaiasia è proprio un esempio di questi tetrapodi primitivi. «Gaiasia era imparentato con organismi che probabilmente si estinsero 40 milioni di anni prima», ha affermato Pardo. «Altri animali di origine arcaica sopravvivevano ma erano rari, piccoli e conducevano una vita relativamente solitaria. Gaiasia, invece, era grande, con popolazioni abbondanti e sembrava essere il predatore dominante nel suo ambiente».

La scoperta di Gaiasia jennyae fornisce preziose informazioni agli studiosi sul cambiamento del mondo durante il periodo Permiano: «Ci dice che ciò che stava accadendo nel sud estremo era molto diverso da ciò che stava accadendo all'Equatore. E questo è molto importante perché ci sono molti gruppi di animali che apparvero in questo periodo di cui non conosciamo davvero l’origine», ha spiegato Pardo. «Questa scoperta implica che esisteva un ecosistema fiorente che poteva sostenere questi grandi predatori. Continuando le ricerche potremmo trovare risposte riguardo ai grandi gruppi di animali che ci interessano, come gli antenati dei mammiferi e dei rettili moderni».

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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