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8 Agosto 2024
19:30

Questi insetti sono “sosia” di altri, sai riconoscerli?

Non sempre è facile riconoscere gli insetti che abbiamo di fronte. Confondersi è invece facile, anche perché alcune specie si sono evolute proprio per imitarne altre e per confonderci le idee.

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In natura, non tutto è sempre come sembra. Questo è particolarmente vero nel vasto e diversificato mondo degli insetti, dove alcune specie si sono evolute proprio per assomigliare ad altre confondendo chi le guarda. Questo accade sia per questioni di parentela, sia per l'onnipresente esigenza di sopravvivere in un ambiente pieno di predatori. Un fenomeno molto interessante che contribuisce a generare confusione è infatti il mimetismo batesiano.

Si tratta di un meccanismo evolutivo che porta nel tempo una specie innocua a imitare l'aspetto o i colori di una che invece è pericolosa o tossica, sfruttando così la reputazione della specie "modello" per evitare di essere attaccata. Esploriamo quindi alcune delle somiglianze più sorprendenti tra gli insetti con cui più facilmente abbiamo a che fare, così da imparare a distinguere l'originale dal suo "sosia".

Sirfidi e vespe: l'arte dell'inganno

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Uno degli esempi più noti di mimetismo batesiano è quello delle mosche sirfidi (famiglia Syrphidae), che a prima vista possono essere facilmente scambiate per vespe o api. I sirfidi hanno un corpo snello, striato di giallo e nero, proprio come molte specie di vespe, ma sono completamente innocue. Questa somiglianza non è affatto casuale: i sirfidi hanno sviluppato questo aspetto proprio per imitare vespe e api e per non essere predate.

Mentre le vespe possiedono un pungiglione e possono essere aggressive se disturbate, le mosche sirfidi sono inoffensive e spesso svolgono un ruolo molto importante nell'impollinazione. Un modo per distinguerle è osservare per esempio le loro ali: i sirfidi ne hanno solo due, mentre le vespe ne hanno quattro, anche se non sempre è facile notarli al volo, anche perché sono estremamente agili e veloci.

In nostro soccorso, c'è però la loro abitudine a rimanere completamente immobili in aria – proprio come un drone – per poi atterrare delicatamente sui fiori, un comportamento che difficilmente vedremo in una vespa. Ma soprattutto, il modo più semplice per riconoscere un sirfide è guardarlo negli occhi. I loro occhi sono sproporzionatamente grandi e spesso colorati, proprio come quelli di una comune mosca.

Tipule e zanzare: grandi ma innocue

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Le tipule, spesso chiamate erroneamente "zanzaroni", sono un altro esempio di come l'apparenza possa ingannare. Questi insetti, appartenenti alla famiglia Tipulidae, hanno un aspetto che ricorda molto quello delle zanzare, con un corpo allungato e zampe sottili e lunghe. Tuttavia, a differenza delle fastidiose e pericolose zanzare, le tipule sono completamente innocue.

Non mordono, non succhiano sangue e non trasmettono malattie. In realtà, gli adulti di molte specie di tipule non si nutrono affatto, vivendo solo il tempo necessario per riprodursi. Quelle che lo fanno, invece, si nutrono di linfa vegetale. La prossima volta che ne vedi una svolazzare in casa o in giardino, puoi stare tranquillo: non hai nulla da temere.

Coleotteri e blatte: confusione in casa o in giardino

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A prima vista, alcuni coleotteri possono sembrare blatte, per via dell'aspetto o dei colori simili. Un esempio comune è quello dei maggiolini o dei coleotteri cerambicidi, che in alcuni periodi dell'anno possono invadere terrazze, case e giardini. Tuttavia, mentre le blatte sono spesso associate a condizioni igieniche precarie e possono trasmettere malattie, i coleotteri sono completamente innocui.

Per distinguerli, osserva le antenne e il modo in cui camminano: i coleotteri tendono ad avere movimenti più lenti, goffi e rigidi e antenne meno prominenti (oppure più spesse, nel caso dei cerambicidi) rispetto alle blatte. Inoltre, i coleotteri hanno le ali completamente ricoperte da una corazza rigida e lucida, le elitre, mentre nelle blatte, anche quando sono parzialmente ridotte o indurite, si intravede l'aspetto membranoso tipico degli insetti.

Mosche degli scarichi e pappataci: piccoli, ma diversi

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Le mosche degli scarichi (Clogmia albipunctata), note anche come mosche dei bagni, e i pappataci o flebotomi (genere Phlebotomus) sono due insetti piccoli, imparentati e molto simili, che spesso causano quindi confusione. Entrambi hanno un corpo piccolo e peloso, e ali che sembrano sproporzionate rispetto al corpo. Tuttavia, le mosche degli scarichi sono principalmente fastidiose perché si riproducono in ambienti umidi, come appunto scarichi o lavandini, ma non sono dannose o pericolose per esseri umani e animali.

I pappataci, al contrario, possono essere vettori di malattie anche pericolose come la leishmaniosi, e sono noti per le loro punture molto fastidiose. Un modo per distinguerli è osservare il luogo in cui li trovi: se sono vicino a fonti d'acqua stagnante o umidità, come appunto scarichi e lavandini, è probabile che si tratti di mosche degli scarichi. Se li trovi all'aperto, soprattutto in aree rurali, potrebbero essere pappataci. Inoltre, le mosche dei bagni sono grigiastre, hanno ali larghe e su ognuna c'è un paio di macchie nere vicino al centro e numerose macchie bianche lungo il bordo.

Api e vespe: sai riconoscerle?

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Api e vespe sono simili, imparentate spesso confuse tra loro, ma le differenze tra questi due insetti sono importanti. Le api, in particolare l'ape domestica (Apis mellifera), sono generalmente molto pelose, il che le aiuta a raccogliere il polline, e hanno un corpo più tozzo. Ma soprattutto, non sono gialle e nere, ma perlopiù arancioni e non hanno colori così accesi e vividi.

Le vespe, invece, hanno un corpo più liscio e snello e, perlomeno nelle specie più comuni, il giallo è davvero giallo limone e molto evidente. Un'altra differenza cruciale è nel comportamento: le api sono impollinatrici fondamentali per l'ecosistema, mentre molte vespe sono anche predatrici opportuniste. Se ne vedete una svolazzare intorno a del cibo in giardino o durante un picnic, è sicuramente una vespa.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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