;Resize,width=638;)
L'Australia è una terra di straordinaria biodiversità, un continente unico, vasto e affascinante dove la natura e l'evoluzione hanno saputo esprimere tutta la loro creatività in modi spesso sorprendenti e, talvolta, letali. Tra i tanti animali eccezionali e unici che popolano la terra dei canguri, i serpenti australiani occupano un posto senza dubbio di rilievo, soprattutto per la presenza di alcune delle specie più velenose e pericolose al mondo. Tra queste troviamo per esempio la vipera della morte, il serpente bruno orientale, il taipan dell'interno e tante altre.
Ma sebbene questi serpenti siano spesso temuti per la loro pericolosità, è fondamentale ricordare che si tratta di animali che non amano il contatto con l'essere umano, che mordono quasi esclusivamente per difendersi e che giocano un ruolo cruciale negli ecosistemi naturali. La consapevolezza e il rispetto per questi rettili possono aiutare a prevenire incidenti e ad apprezzare queste e altre meraviglie di biodiversità che l'Australia ha da offrire. Vediamo quindi un po' più da vicino alcune tra le più velenose e affascinanti specie di serpenti australiane.
Il taipan dell'interno
Il taipan dell'interno (Oxyuranus microlepidotus) ottiene spesso il poco invidiabile titolo di serpente più velenoso del mondo. Questo rettile è caratterizzato da una lunghezza che può superare i due metri e da un colore marrone variabile, che può andare dal marrone chiaro al marrone molto scuro soprattutto verso la testa. Il suo veleno è incredibilmente potente: un solo morso potrebbe uccidere 100 persone adulte. Fortunatamente, vive in aree remote e interne dell'Australia centrale, è molto schivo e per questo gli incontri con gli esseri umani sono piuttosto rari.
;Resize,width=270;)
Il taipan costiero
Il taipan costiero o taipan comune (Oxyuranus scutellatus), invece, è leggermente meno velenoso del suo cugino dell'entroterra, ma è comunque uno dei serpenti più letali del pianeta. Può crescere anche fino a quasi 3 metri di lunghezza e ha una colorazione che va dal marrone chiaro al marrone scuro, spesso con una sfumatura di verde olivastro. Questo serpente vive nelle regioni costiere del nord e nord-est dell'Australia, spesso in habitat di foreste e ricche di vegetazione, ma si adatta anche ad ambienti più antropizzati. In inverno cambiano colore e diventano più scuri.
Il serpente tigre
Il serpente tigre (Notechis scutatus), riconoscibile per le sue bande trasversali gialle e nere, è molto temuto per il suo veleno neurotossico e coagulante. È lungo mediamente poco più di un metro, ma può raggiungere anche i 2 metri. Ha una colorazione che può variare notevolmente a seconda della regione di provenienza. Si trova principalmente nelle regioni meridionali e costiere dell'Australia, inclusa l'isola di Tasmania, dove preferisce habitat come aree umide e paludi vicine ai corsi d'acqua.
Il serpente bruno orientale
Il serpente marrone orientale (Pseudonaja textilis) è la specie responsabile della maggior parte dei decessi per morso di serpente in Australia, a causa della sua presenza anche in ambienti urbani o peri-urbani. Questo serpente, lungo circa 2 metri, ha un colore che varia dal marrone chiaro al bruno molto scuro. La sua rapidità e il suo temperamento aggressivo se infastidito, lo rendono particolarmente pericoloso. Si trova prevalentemente lungo la costa orientale dell'Australia, in aree che vanno dalle foreste alle praterie, fino ai sobborghi urbani.
La vipera della morte
La vipera della morte (Acanthophis antarcticus) è una delle specie più pericolose dell'Australia. Come le vere vipere (in realtà è più imparentata con i cobra) è relativamente piccola, con una lunghezza che varia tra i 70 e i 100 centimetri, ma il suo veleno è estremamente potente, causando paralisi respiratoria e morte se non trattato rapidamente. È caratterizzato da un corpo tozzo. coda sottile e una testa triangolare, con colori che variano dal grigio al marrone scuro- rossiccio, spesso con motivi zigzaganti. Vive in diverse zone dell'Australia orientale e meridionale, inclusi boschi, foreste, praterie e aree costiere.
