Una rara e grossa medusa appartenente al genere Deepstaria è stata recentemente avvistata e filmata insieme a un piccolo crostaceo che nuotava all'interno del suo corpo trasparente a forma di sacco. Nelle immagini, si vede infatti la medusa mentre contrae la sua grande ombrella ramificata e fluttua in acqua con un piccolo isopode arancione brillante che si muove al suo interno.
Gli scienziati dello Schmidt Ocean Institute hanno avvistato questo elusivo cnidario a una profondità di quasi 853 metri, durante una spedizione nella Fossa di Atacama, al largo delle coste cilene. Hanno identificato la medusa come appartenente al genere Deepstaria poiché non possiede lunghi tentacoli urticanti e cattura le loro prede avvolgendole interamente col suo corpo. Tuttavia, l'isopode nel video non è la sua cena, bensì un "ospite" fisso.
Le meduse Deepstaria furono scoperte per la prima volta al largo della costa della California nel 1966 e furono così denominate in onore del Deepstar 4000, il sommergibile che le avvistò. Da allora, gli avvistamenti sono stati pochissimi e attualmente si conoscono solo due specie all'interno di questo genere: Deepstaria enigmatica e Deepstaria reticulum.
La loro esatta distribuzione rimane tutt'ora ancora sconosciuta, ma entrambe le specie sono state avvistate nel Golfo del Messico, al largo della costa della California, nei Caraibi e nell'Oceano Atlantico centrale. D. enigmatica è stata osservata anche nell'Oceano Meridionale vicino all'Antartide, a profondità che vanno dai 600 ai ben 1.750 metri.
Queste singolari meduse senza tentacoli, utilizzano la loro grande ombrella per inghiottire piccoli crostacei, pesci e persino altre meduse, avvolgendole e chiudendo l'apertura per intrappolare le prede al suo interno. Questi movimenti permette però anche ai piccoli isopodi di entrare nel corpo della medusa dalla sua unica apertura.
Il crostaceo al suo interno si chiama Anuropus bathypelagicus ed è un grande isopode cieco che può crescere fino a oltre 8 centimetri di lunghezza. I ricercatori lo hanno avvistato più volte nel corpo di entrambe le specie di Deepstaria, dove il crostaceo utilizza le sue appendici uncinate per aggrapparsi ai tessuti. Tuttavia, non è ancora chiaro se si tratti di un parassita che mangia direttamente la medusa o che approfitta semplicemente dei suoi avanzi.
Resti di meduse sono stati infatti trovati nello stomaco di A. bathypelagicus, supportando ulteriormente l'ipotesi che l'isopode si nutra del suo ospite Deepstaria ancora vivo. Tuttavia, ciò potrebbe anche suggerire che il crostaceo si nutra delle piccole prede catturate catturate dalla medusa o che utilizzi la protezione dell'ombrella semplicemente per "scroccare" un passaggio tre le profondità marine.
L'eccezionale incontro tra la medusa Deepstaria e il suo misterioso compagno Anuropus continua a quindi suscitare l'interesse e la curiosità degli scienziati, rivelando ancora una volta quanto sia affascinante e complesso il mondo marino nelle sue profondità e soprattutto quanto ancora resta da capire sulla biodiversità oceanica e le interazioni tra le varie specie che abitano il nostro pianeta.