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9 Settembre 2023
10:00

Quattro gattini morti in un condominio di Rende. I residenti: «Sono stati uccisi»

Quattro cuccioli di gatto sono stati ritrovati morti in circostanze sospette in un condominio di Rende, in provincia di Cosenza. I condomini che li accudivano sono convinti che si tratti di un'uccisione da parte di un essere umano, ma i corpi sono stati smaltiti e non è più possibile procedere ad una autopsia.

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A Rende, in Calabria, la mattina del 1 settembre scorso, quattro cuccioli di gatto sono stati ritrovati morti in circostanze sospette nel condominio denominato “Eli”, dove i piccoli vivevano assieme ai loro genitori.

A raccontare questa storia a Kodami è Emanuele Ruvio, uno dei residenti del condominio di via Giuseppe Verdi, dove la mattina del 1 settembre sono stati ritrovati i quattro corpi senza vita dei cuccioli, figli di mamma Pola e papà Macchia, gatti liberi accuditi sul territorio da alcuni abitanti del posto.

Il terribile episodio ha destato profonda inquietudine tra i residenti a causa delle circostanze della tragica morte dei cuccioli e anche degli eventi risalenti al giorno precedente, quando i gattini erano ancora in vita. In particolare, uno di essi era rimasto incastrato in una intercapedine all'interno di un box del condominio e per il suo recupero si era reso necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco. Quella stessa notte dopo il salvataggio si è consumata la tragedia e i cuccioli sono stati ritrovati privi di vita all’indomani.

Le immagini che si sono presentate agli occhi dei residenti (e che noi di Kodami abbiamo scelto come sempre di non pubblicare per non ledere la dignità degli animali) hanno destato orrore e preoccupazione: i corpi senza vita dei cuccioli erano infatti riversi a terra in fila, perfettamente allineati e senza alcuna traccia di sangue nelle vicinanze. Ciò che ha suscitato maggiore sgomento tra i condomini, confermando loro la sospetta mano omicida, è stato il ritrovamento di un cucciolo decapitato, con la testa posizionata a diversi metri di distanza dal corpo.

Nessuna violenza sui genitori dei cuccioli che stanno bene e sono attualmente monitorati ancora più attentamente dai condomini che si augurano presto di spostarli lontano dal luogo in cui è avvenuta la tragedia.

«Io ho le immagini riprese dalle mie videocamere di sorveglianza che riprendono il momento del salvataggio del cucciolo dall’intercapedine in cui era rimasto bloccato, poco prima che venisse ucciso assieme ai fratelli – spiega a Kodami Emanuele Ruvio – le mie videocamere però non sono riuscite a riprendere l’uccisione che è avvenuta in una zona diversa. Io non ero presente durante la notte, ma sono stato avvisato dai miei vicini di casa e all’indomani ho sporto immediatamente denuncia».

Come raccontato infatti a Emanuele dai suoi vicini di casa, successivamente alla scoperta dei corpi senza vita, la vicenda è stata prontamente segnalata alla Polizia Municipale di Rende. Secondo i racconti dei residenti però, gli agenti avrebbero proceduto allo smaltimento delle carcasse, su ordine dell’Asl di riferimento, senza disporre un esame autoptico per stabilire con esattezza le cause della morte degli animali.

«La Polizia municipale intervenuta sul posto ha dichiarato che i gatti sono stati uccisi da alcuni cani, ma se fosse stato così avremmo dovuto trovare come minimo delle macchie di sangue attorno a loro, prova evidente dell’uccisione avvenuta da parte degli animali – continua Emanuele – e poi mi chiedo se i cani sono capaci di uccidere e poi disporre perfettamente in fila i corpi. Qui l’assassino è stato un essere umano, non un animale».

Gli interrogativi e i sospetti di Emanuele sono ora al vaglio delle autorità che nei prossimi giorni condurranno ulteriori indagini per fare luce sulla triste vicenda, che a parere dell’uomo è stata gestita male anche e soprattutto dopo il ritrovamento dei corpi.

«Le carcasse sono state smaltite e non è stato possibile procedere ad un’autopsia che dovrebbe essere un passaggio fondamentale e necessario in casi come questo. Abbiamo chiesto informazioni a tutti i vicini ma nessuno di loro ha visto né sentito niente», continua l’uomo.

I cuccioli erano venuti al mondo da poco più di due mesi, quando mamma Pola, dopo averli partoriti ha deciso di presentarli al condominio, che percepiva come un luogo sicuro e protetto dove crescere i suoi figli.

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Uno dei cuccioli
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Uno dei cuccioli

I residenti avevano già programmato la sterilizzazione della mamma gatta che sarebbe dovuta avvenire quando i cuccioli sarebbero stati più autonomi e in grado di sopravvivere da soli durante i giorni utili alla degenza post-operatoria.

Addirittura, erano già pervenute delle richieste di adozione per due cuccioli e, nel caso in cui queste fossero andate male, il signor Emanuele li avrebbe presi tutti in carico, offrendo loro ospitalità all’interno del suo box.

«I cuccioli prendevano ancora il latte e di loro ci occupavamo con tanto amore io, mia moglie e le vicine Teresa e Catia– conclude Ruvio – Se qualcuno fosse stato infastidito dalla loro presenza, sarebbe bastato parlare e discutere con noi che avremmo trovato una soluzione pacifica per tutti. Ora siamo sconvolti e quelle immagini di morte ci perseguitano ogni giorno. Per non parlare di mamma Pola, che cerca disperatamente i suoi figli».

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Sono tanti i dubbi e i sospetti che attanagliano le menti dei condomini, come ad esempio se possa esistere una spiegazione all'uccisione dei cuccioli subito dopo l'intervento dei Vigili per salvare uno di essi o se la connessione tra gli eventi sia solo frutto di una casualità.

Dopo la presentazione di una denuncia contro ignoti, a Emanuele e i suoi vicini non resta che aspettare, in attesa che emerga la verità.

Il vaso della pianta in cui mamma Pola allattava i suoi figli ora è vuoto e il condominio di via Verdi è un po’ più grigio, scolorito dalla mancanza di quattro mini code scodinzolanti. I condomini che amavano la famiglia felina non si arrendono e chiedono ora alle autorità di indagare a fondo per rintracciare presto l’autore del reato.

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Se qualcuno volesse segnalare dei dettagli che potrebbero aiutare nelle indagini e se cittadini o associazioni del posto volessero dare supporto ai residenti o offrire ospitalità ai genitori dei cuccioli uccisi, l’indirizzo email a cui scrivere è emanueleruvio@gmail.com

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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