Condannati a morte certa, ritrovati in un tombino a pochi giorni dalla nascita senza la madre a prendersi cura di loro: a salvare la vita ai quattro gattini protagonisti di questa storia, che ha fortunatamente un lieto fine, sono stati i Vigili del Fuoco di Livorno, che alla fine hanno deciso di adottarli.
I gattini sono stati individuati da un uomo che stava camminando in una strada di Sant’Angelo Lodigiano: sentendo miagolii disperati salire dalla strada, si è avvicinato a un tombino e ha visto che al suo interno c’erano, appunto, quattro gattini. Ha quindi segnalato il ritrovamento al 112, e come spesso accade in situazioni di questo genere sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, che si sono subito messi all’opera per estrarre i gattini da un pozzetto profondo circa mezzo metro.
Tutti e quattro i cuccioli sono stati riportati in superficie in buone condizioni. E al momento di decidere a chi affidarli, i pompieri intervenuti non ci hanno pensato troppo sopra: ognuno di loro ha “scelto” il prediletto, e tutti hanno trovato una nuova casa in quella dei loro salvatori. Resta ora da chiarire come i gattini siano finiti nel tombino. Se è vero, infatti, che spesso le gatte tendono spesso a spostare i gattini appena nati in luoghi che ritengono sicuri – magari perché appartati, o perché disturbata da altre presenze ritenute minacciose o pericolose – appare difficile che abbia scelto un tombino di una strada trafficata.
L’ipotesi più probabile, dunque, è che quanto accaduto sia il più vile tra i gesti, ovvero frutto di abbandono: qualcuno potrebbe avere trovato i gattini nel proprio giardino, magari partoriti dalla gatta di famiglia, e avere deciso di abbandonarli nel tombino per liberarsene. Se fosse questo il caso, il responsabile rischia di essere accusato di abbandono di animali, un reato punito dall'articolo 727 del Codice penale sia con l'ammenda pecuniaria, sia con l'arresto: «Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività – recita il Codice – è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro»