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12 Dicembre 2021
18:10

Quasi 100 cuccioli in due anni: scoperto allevamento abusivo di Maine Coon in provincia di Piacenza

L'allevamento si presentava come amatoriale, ma contava su sei gatte fattrici e un maschio da monta: le stime dell'Enpa è che siano nati quasi 100 cuccioli in due anni e mezzo.

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Individuato e multato un allevamento abusivo di gatti razza Maine Coon in provincia di Piacenza dove, secondo gli accertamenti delle guardie zoofile di Enpa, in meno di due anni e mezzo sono nati quasi 100 cuccioli.

L’indagine delle guardie zoofile è partita da una segnalazione fatta dagli stessi titolari dell’allevamento, che avevano presentato un esposto relativo a una presunta appropriazione indebita di due Maine Coon. Il sopralluogo e i primi accertamenti hanno evidenziato, come fatto notare dal capo nucleo Michela Bravaccini,  che i gatti presenti erano tenuti e accuditi in modo corretto e tutti accompagnati da pedigree, microchip e contratti regolari in caso di vendita. I problemi sono sorti quando le guardie zoofile hanno approfitto i controlli insieme con i Nuclei Enpa di Roma, Milano e Parma.

La produzione dell’allevamento, infatti, andava oltre il numero consentito a livello amatoriale, sia di fattrici sia di cuccioli annui. Le guardie zoofile hanno accertato la presenza di sei gatte fattrici, di un maschio da monta e di 14 cuccioli ancora in “casa”, e di contratti di vendita con cifre che andavano dai 400 agli 800 euro per ogni felino.

“Facendo un calcolo approssimativo al ribasso si può parlare di un indotto economico di circa 60mila euro in poco più di 2 anni – hanno fatto sapere da Enpa – Il tutto senza produrre nessun tipo di fattura o ricevuta fiscale, senza altre documentazioni necessarie e senza un veterinario e responsabile dell’allevamento”.

Le Guardie hanno quindi sanzionato gli allevatori con una multa da 750 euro e poi hanno trasmesso il fascicolo agli uffici Asl Sanità animale Piacenza per accertare eventuali infrazioni sanitarie. Delle eventuali irregolarità relative all’attività commerciale e gli indotti economici – e della eventuale interruzione o regolarizzazione dell’allevamento – si occupa invece la Guardia Di Finanza.

Non si trattava insomma di un allevamento amatoriale come veniva presentato, ma di un allevamento professionale, se non una vera e propria “fabbrica”: «La legge delinea chiaramente le caratteristiche di un allevamento professionale – sottolineano da Enpa – per “allevamento di cani e gatti” si intende la detenzione di cani e di gatti in numero pari o superiore a tre fattrici o dieci cuccioli l’anno. Se tale attività è svolta fini di lucro rientra nelle attività di cui al comma 1, che disciplina il commercio di animali a scopo di lucro. Se tale attività è svolta a fini amatoriali e non a fini di lucro, chi la esercita deve presentare una dichiarazione presso i Servizi veterinari delle Aziende usl competenti per territorio”.

Maine Coon, il gigante fragile

Il Maine Coon è un gatto di grandi dimensioni e dal mantello semi-lungo, originario delle foreste del Maine, negli Stati Uniti. La razza ha un origine molto antica, ed è conosciuto anche come uno dei “gatti giganti” per le grandi dimensioni che può raggiungere: il peso arriva a sfiorare i 9 kg nei maschi. Malgrado la mole e un aspetto che ricorda le linci (una delle ipotesi sulle sue origini è proprio che sia un incrocio tra una lince e un procione) ha un carattere mite, gentile e affettuoso. La razza è molto ricercata, ma come accade con molte razze che vengono allevate e possono subire modifiche indotte dall’uomo, il Maine Coon è sensibile a una serie di problematiche di salute.

Cuore e reni in particolare andrebbero valutati periodicamente per monitorare il rischio d'insorgenza della cardiomiopatia ipertrofica (HCM) e della sindrome del rene policistico nelle linee di sangue maggiormente colpite. I Maine Coon soffrono inoltre frequentemente di malattie auto-immuni che provocano gengiviti, stomatiti o dermatiti recidivanti. Displasia dell'anca e lussazione della rotula sono due patologia della struttura ossea da monitorare già nei soggetti giovani. Laddove l'allevatore non lo avesse fatto sui genitori, è possibile testare geneticamente un Maine Coon per l'amiotrofia spinale (SMA), una patologia a carico del sistema nervoso centrale che può colpirlo sin dalla più tenera età.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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