I canguri sono i marsupiali più noti al pubblico, famosi soprattutto per le loro abilità nel salto: questi animali possono infatti saltare in lungo per anche 9 metri e in alto per 3, raggiungendo la velocità di ben 70 km/h durante una fuga. Esistono circa 60 specie di canguri, tutte appartenenti alla famiglia dei macropodidi, e le più comuni e note sono il canguro rosso (Osphranter rufus) e il canguro grigio (Macropus giganteus).
Questi animali possono spostarsi sia su quattro zampe a passo lento, sia su due sfruttando la coda come un terzo arto d’appoggio, sia saltando a grande velocità per i lunghi spostamenti o una fuga da un pericolo. Gli antenati di questi animali hanno sviluppato l’anatomia necessaria a questo tipo di andatura perché consentiva loro di spostarsi molto lontano con un dispendio di energia relativamente basso. Nelle specie arboricole del genere Dendrolagus è stata invece persa la capacità di spostarsi saltando.
Quanto può saltare in alto il canguro
Le specie di canguro che si muovono più velocemente e che saltano di più sia in alto che in lungo sono le più grandi, in particolare il canguro rosso (Osphranter rufus), che è attualmente il marsupiale vivente più grande di tutta l’Australia. I maschi di questa specie possono, infatti, raggiungere una lunghezza di 1,6 m a cui vanno aggiunti altri 1,2 m di coda, mentre le femmine sono di taglia notevolmente più piccola. Se durante l’andatura media l’altezza dei salti si aggira intorno ai 1,2-1,9 m, quando lanciati in corsa questi animali possono spiccare balzi di più di 3 metri in altezza e 9 metri di lunghezza.
Quando brucano, i canguri poggiano le zampe anteriori al suolo acquisendo una postura quadrupede simile a quella dei conigli e usano la coda per spostarsi come se fosse una quinta zampa. Diversi studi hanno dimostrato che questo tipo di andatura necessita, per questi animali, di un quantitativo di energia di gran lunga superiore a quello necessario per il salto, perché, grazie ad un meccanismo fisiologico favorito dalle fasce muscolari molto elastiche, quando i canguri accelerano consumano meno ossigeno.
La velocità del canguro
La velocità media dell’andatura saltellante dei canguri si aggira attorno ai 20 km/h, ma in caso di necessità questi animali possono raggiungere velocità decisamente più elevate. I canguri rossi, ad esempio, sono in grado di arrivare ad una velocità massima di 70 Km/h, paragonabile a quella dello struzzo, quando si sentono in pericolo e devono fuggire da eventuali predatori come i tenaci dingo (Canis lupus dingo).
I fattori che influenzano la distanza e l'altezza del salto del canguro
L’evoluzione ha trasformato i canguri in dei saltatori provetti: i salti sono eseguiti sfruttando la potenza delle poderose zampe posteriori e agevolati dalla coda che viene usata per bilanciare il corpo mentre gli animali si librano nell'aria per qualche frazione di secondo.
Da un punto di vista anatomico, infatti, gli arti posteriori dei canguri sono costruiti ad hoc, ottenendo gran parte dell'energia che usata per saltare non dai muscoli ma dai tendini: questi, nei canguri, sono infatti estremamente lunghi e flessibili e subiscono drastici cambiamenti di conformazione quando il canguro salta. Agendo come molle, i tendini si allungano sotto il peso del canguro e accumulano molta energia elastica, che viene rilasciata al momento del salto quando il tendine si contrae di nuovo.
I muscoli delle zampe di un canguro, d’altro canto, sono incredibilmente forti e rigidi, permettendo loro di gestire dei tendini che immagazzinano un'energia così alta. Ma questi marsupiali hanno ancora un asso nella manica: quando procedono saltellando si stancano di meno proprio perché sfruttano i tendini che, a differenza dei muscoli, non si affaticano e non richiedono ossigeno per funzionare. Ed è quindi grazie a tutti questi adattamenti peculiari che i canguri sono in grado di percorrere lunghe distanze senza stancarsi eccessivamente.